Il centrocampista sta riprendendo confidenza col campo, mentre il suo salvatore dovrà starne lontano almeno sei mesi
Simon Kjaer e Christian Eriksen è un binomio che gli appassionati di calcio non dimenticherà mai. Pensando ai due danesi la testa torna immediatamente allo scorso 12 giugno con il centrocampista dell’Inter accasciato sul prato, vittima di quel che si capirà immediatamente essere un arresto cardiaco. Pronto, glaciale ma allo stesso tempo lucido l'intervento di Kjaer che da quel momento oltre a essere il capitano di Eriksen si è trasformato nel suo salvatore di fatto, amico fraterno ancora più di prima.
Quel giorno i destini dei due giocatori si sono legati indissolubilmente, impossibile citare uno senza pensare all'altro e i riconoscimenti vari per il difensore del Milan anche a mesi di distanza, non ultimo il tributo social dell'Inter dopo il suo infortunio, sono lì a ricordarlo.
Ma il destino, appunto, sa anche essere beffardo e proprio quando Eriksen ha iniziato a intravedere uno spiraglio di luce in fondo al proprio tunnel, tornando ad allenarsi in Danimarca con un personal trainer nel centro sportivo dell'Odense, il buio è calato sui prossimi mesi di Kjaer: lesione al crociato e al collaterale, almeno sei mesi di stop e stagione col Milan finita.
Coincidenze, forse sì. Ma resta davvero incredibile come il fato possa districare e annodare i fili a proprio piacimento. E come ormai abbia deciso di unire le vite di Christian e Simon ben oltre la loro amicizia e la loro professione.
Il 2022 a questo punto dovrà essere l'anno del rilancio per entrambi, seppure con modi e tempi diversi. Eriksen dovrà dire addio a Milano e all'Italia, impossibile per lui tornare a giocare in Serie A dopo il problema cardiaco. Kjaer probabilmente starà lontano da Milanello per diversi mesi, il tempo per rimettersi in sesto per la prossima stagione. Che possano iniziare a recuperare insieme, magari proprio in Danimarca, sarebbe l'ennesimo abbraccio del destino, lo stesso che ha deciso che saranno sempre una cosa sola.