Lo svedese: "Non volevo andare via dal Milan, è tempo di tornare in Europa"
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Zlatan Ibrahimovic parte seconda. Dopo le anticipazioni che hanno fatto sognare i tifosi rossoneri, ecco le altre dichiarazioni rilasciate dallo svedese a GQ: "È stato un bel periodo in MLS ma è tempo di tornare in Europa. Il vecchio Milan era grande, avevo detto a Galliani che non volevo andarmene ma poi mi comunicarono che ero stato ceduto al Psg". Poi un ricordo di un derby milanese: "Ho mandato Materazzi in ospedale, aspettavo quel momento da 4 anni".
Si parte dai ricordi italiani della prima esperienza alla Juventus: "Vivere e giocare in Italia mi ha fatto diventare ciò che sono oggi, Capello mi ha insegnato tanto. Tutti i giorni dopo l'allenamento mi metteva davanti alla porta con 5-6 difensori e per un'ora colpivo di testa sui cross. Poi sono passato all'Inter, la squadra era fortissima: volevano vincere e avevano bisogno del mio aiuto".
Ecco gli anni rossoneri: "Galliani dirigente fantastico, la vecchia società era grande. Dopo due anni gli ho detto: non voglio andare via, sto bene al Milan. Poi al mare ho visto cinque chiamate perse di fila in 30 secondi, avevo capito fosse successo qualcosa: ho chiamato Raiola e ho saputo di essere stato ceduto al Psg".
Si passa alla MLS: "Quando si è aperta la possibilità di andare negli States ho pensato: mi serve un fresh start, soprattutto dopo l'infortunio col Manchester United. Un bel periodo: 53 reti in 58 partite. Ma è tempo di tornare in Europa".
Infine, sul famoso derby del 2010 serve partire da lontano: "In un Juventus-Inter del 2006 sono dovuto uscire dal campo per un'entrata assassina di Materazzi. Una volta passato al Milan, durante il derby, nel secondo tempo ancora Materazzi mi carica e allora gli ho fatto una mossa di taekwondo. L'ho mandato in ospedale. Stankovic mi ha chiesto: 'Perché lo hai fatto?' e io ho risposto: ho aspettato questo momento per quattro anni. Ecco perché". Materazzi ha poi risposto a suo modo: "Senza Ibra non avremmo vinto la Champions".