L'attaccante transalpino non ha preso bene la decisione del tecnico del Paris Saint Germain di mantenere il risultato sull'1-1 che avrebbe qualificato agli ottavi sia i francesi che il Borussia Dortmund
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Si respira un clima pesante in casa Paris Saint Germain dove il passaggio agli ottavi di finale di Champions League non è bastato per placare le tensioni presenti nello spogliatoio. La dimostrazione è arrivata nel finale di Borussia Dortmund-Paris Saint Germain con le due squadre bloccate sull'1-1 e destinate a passare il turno a braccetto. Visto il vantaggio maturato dal Milan con il Newcastle, Luis Enrique ha chiesto ai suoi di abbassare i ritmi ricevendo però una risposta frustrata da parte di Kylian Mbappé, deciso a vincere quella partita.
A portare il messaggio al fuoriclasse francese è stato Achraf Hakimi che ha però dovuto fare i conti con un'accesa risposta di Mbappè che ha iniziato a indicare platealmente la porta avversaria, da puntare e trafiggere nuovamente, evitando così uno sterile fraseggio centrale che non avrebbe cambiato il risultato. Impossibile convincere i compagni di squadra che hanno seguito alla lettera le indicazioni del tecnico e lasciato là davanti, tutto solo, uno scatenato Kylian Mbappé, uscito dal campo scuro in volto dopo un breve confronto con il direttore sportivo Luis Campos. Il tutto a dimostrare come il transalpino non senta il PSG come casa sua.
Tutta colpa di Samuel Chukwueze che con il suo gol all'84' ha regalato sì un'inutile vittoria per il Milan, ma che ha avuto scatenato terribili conseguenze in quel di Parigi dove ora ci si inizia a interrogare su quale possa essere il futuro di Mbappè con i club avversari che iniziano ad affilare gli artigli in vista dell'estate. A minimizzare l'accaduto ci ha pensato Luis Enrique che, come spiegato da L'Equipe, ha fatto rientrare subito il caso non cambiando però la propria idea sull'atteggiamento da mettere in campo all'84' di una sfida già indirizzata.
"È normale che i giocatori siano frustrati, abbiamo avuto 5 occasioni per segnare. - ha spiegato nel dopo-gara l'allenatore iberico - Quando un giocatore è frustrato, il mio ruolo è gestire questa situazione per evitare i rischi derivanti da questa tensione".