Cambieranno i parametri: ogni club non potrà spendere più del 70% delle proprie entrate
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La notizia era nota da tempo, il Fair Play Finanziario, a partire dal 1° luglio 2022, cambierà. Già, ma come? A svelare i dettagli di alcune tra le nuove regole ci ha pensato il New York Times che, appunto, ha svelato alcune tra le principali novità. Il salary cap, considerato un po' unanimamente - ma non dai club - il solo modo per riequilibrare conti e forze in campo non è stato considerato. Meglio, non si è trovato il modo di mettere d'accordo tutte le parti in causa. A cambiare radicalmente saranno i parametri: si baseranno sui ricavi e sul costo del personale - rosa, cartellini, stipendi, commissioni agli agenti - e questo costo non potrà superare il 70% del totale dei ricavi. Fin qui lo sforamento massimo per tutte le società era di 30 milioni, quali che fossero i ricavi. La vecchia versione impediva di spendere più di quanto s’incassava, adesso sarà più attento allo stato patrimoniale e ai debiti dei club. Non una bella notizia per le società italiane dalla situazione debitoria complicata.
Per rendere il più possibile indolore il passaggio dalle vecchie alle nuove regole, per le prossime tre stagioni il costo del personale potrà arrivare fino al 90% dei ricavi. Alcuni club particolarmente attenti, con un bilancio in attivo e che non abbiano precedentemente infranto le regole potranno avere un margine bonus di circa dieci milioni di dollari.
Anche le sanzioni saranno diverse e si passerà dalle multe alle minacce di espulsione per arrivare, per la prima volta, alla retrocessione in una competizione UEFA inferiore (dalla Champions League all'Europe League fino alla Conference). Per evitare ricavi gonfiati, saranno valutate con grande attenzione le sponsorizzazioni gonfiate o fittizie provenienti da società collegate a quella del club (emblematici i casi di Psg e City, ma non solo).
Infine cambierà il nome: il Financial Fair Play sarà sostituito dal Financial Sustainability Regulations. Le nuove regole dovrebbero essere approvate il 7 aprile previa votazione del comitato esecutivo UEFA.
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