Dopo aver scelto la linea del silenzio, due o tre ultrà rossoneri avrebbero deciso di rilasciare dichiarazioni
Alcuni ultrà della Curva Sud milanista, arrestati undici giorni fa nell'inchiesta milanese sul tifo organizzato, anche interista, che ha portato a 19 misure cautelari, avrebbero deciso, da quanto si è saputo, di farsi interrogare e parlare nei prossimi giorni davanti al gip nell'ambito di una richiesta difensiva di revoca dell'ordinanza d'arresto. Da quanto si è appreso, infatti, due o tre ultrà rossoneri, in carcere come gli altri della Sud, accusati di associazione per delinquere e difesi dall'avvocato Jacopo Cappetta, avrebbero preannunciato, attraverso il difensore, un'istanza di revoca della misura con contestuale richiesta di interrogatorio al giudice Domenico Santoro, nell'inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra.
Da codice, infatti, se l'istanza di revoca o di sostituzione della misura cautelare "è basata su elementi nuovi o diversi rispetto a quelli già valutati, il giudice deve assumere l'interrogatorio dell'imputato che ne ha fatto richiesta". Prima di decidere sull'istanza. Dunque, si potrebbe arrivare presto agli interrogatori degli ultras nei prossimi giorni, dopo che saranno depositate tutte le istanze. Così, dopo che tutti gli ultras, sia milanisti che interisti, avevano scelto la linea del silenzio negli interrogatori di garanzia seguiti al maxi blitz, potrebbero arrivare le prime dichiarazioni a verbale in questi nuovi interrogatori.
Nel frattempo, l'imprenditore che gestiva i parcheggi fuori dallo stadio di San Siro, Gherardo Zaccagni, finito ai domiciliari e difeso dall'avvocato Vinicio Nardo, ha presentato ricorso al Riesame contro l'ordinanza e l'udienza è stata fissata per il 16 ottobre.