Un ragazzo denuncia insulti razziali durante un match dei giovanissimi 2006. La replica: "Normale diverbio, nessun insulto razzista"
Un grave episodio di razzismo sportivo sarebbe avvenuto durante una partita di calcio dilettantistico. Vittima un giovane calciatore di origine cinese dell'Asd Cesano Boscone Idrostar. "Spero ti venga il virus come nei mercati in Cina", gli avrebbe detto un rivale nel corso del primo match del girone primaverile dei giovanissimi 2006 contro l'Ausonia (che poi ha precisato come il proprio giocatore abbia riferito di non avere rivolto insulti razzisti).
"In tutto questo tempo che ho giocato a calcio con l'Idrostar.. Non mi è mai capitato di ricevere insulti razziali. Siamo nel 2020 e c'è ancora gente che insulta le persone cinesi, le persone di colore", ha scritto il ragazzino sui social, "ma la cosa che non riesco a mandare giù è il fatto che mi vengono a dire... 'spero che ti venga il virus come ci sono nei mercati in Cina. Dopo questa frase... Sono uscito dal campo in lacrime, lasciando i miei compagni sul campo.. Mi scuso molto con i miei compagni".
Questa la denuncia dell'Asd Cesano Boscone Idrostar: "Una cosa del genere non può e non deve passare inosservata", e prende le difese del ragazzino: "È stato insultato, umiliato solo perché cinese, perché voi non lo sapete ma oggi funziona così. Il peggio arriva dopo, quando l'arbitro non prende nessun tipo di provvedimento e il Mister della squadra Ausonia, e neanche i dirigenti, richiamano il proprio giocatore. Passa tutto inosservato, tra l'indifferenza generale. L'indifferenza. È questo che ci fa paura. Noi come società non lasceremo stare, non faremo finta di niente. Vogliamo combattere, per lui e per tutti gli altri che subiscono umiliazioni di questo genere, soltanto perché hanno un colore della pelle diverso. Il Cesano Boscone Idrostar dice no al razzismo".
LA REPLICA DELL'AUSONIA
Mario Di Benedetto, presidente della Ssd Ausonia 1931, ha voluto precisare la posizione della sua squadra con un comunicato: "Al termine della partita un nostro dirigente è sceso negli spogliatoi per capire cosa fosse accaduto parlando con il mister, coi giocatori e con l'arbitro. Il direttore di gara ha riferito di non aver sentito alcun insulto di tipo razzista altrimenti, ovviamente, avrebbe preso i provvedimenti del caso mentre un nostro ragazzo, in lacrime perché accusato di aver proferito le parole incriminate, raccontava di aver avuto un diverbio con il ragazzo del Cesano Boscone ma di non aver assolutamente mai rivolto a lui insulti di stampo razzista".
L'Austonia condurrà indagini interne "procederemo con ulteriori approfondimenti in merito ai fatti di sabato e intanto abbiamo disposto, con l'avvallo del Presidente del Cesano Boscone sig. Leporatti, che il ragazzo in questione si presenti all'allenamento del Cesano Boscone (accompagnato dai genitori e da un nostro dirigente) per scusarsi di essere andato comunque oltre i toni consentiti".
"Non può essere certo un eventuale gesto di maleducazione di un ragazzo di 13 anni (su 460 tesserati) a infangare il nome e dignità dell'Ausonia, che condanna non solo ogni episodio di razzismo verso chiunque ma anche un linguaggio e un atteggiamento che tra gli adolescenti troppo spesso denota mancanza di rispetto e di educazione" conclude la nota.