L'attaccante argentino si è infortunato nel finale del match contro la Fiorentina
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Joaquin Correa si ferma nuovamente: distrazione al soleo della gamba destra e situazione da monitorare giorno dopo giorno. Così ha comunicato l'Inter dopo le visite effettuate stamattina. Un risentimento accusato all'ultimo secondo dei dodici minuti (i sette dall'83esimo al novantesimo più i cinque del recupero) passati in campo nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina: proprio in concomitanza con il fischio finale dell'arbitro Irrati, l'attaccante argentino ha calciato il pallone toccandosi poi la gamba. Nei festeggiamenti successivi, le telecamere avevano ripreso un dialogo tra lui e Dzeko nel quale lo stesso Correa aveva segnalato il problema, poi i cori e le foto di rito avevano fatto passare tutto in secondo piano. Il giorno di riposo concesso ieri da Inzaghi non ha dato le risposte evidentemente attese: il persistere del fastidio ha rimandando così a oggi, in vista della ripresa degli allenamenti, i test medici.
Ne consegue che, nell'immediato, Inzaghi avrà a disposizione con l'Atalanta i soli Lautaro, Lukaku e Dzeko: se Big Rom era dato come certo titolare contro i bergamaschi, va da sè che uno tra il Toro e il bosniaco non potrà invece tirare il fiato domani sera. L'infortunio non sembra essere particolarmente grave, da valutare un suo ritorno contro il Torino (molto difficile), più probabile però rivederlo almeno tra i convocati per la finale di Champions a Istanbul. Detto questo, al netto di un turnover che nell'immediato salta, resta in casa Inter l'amarezza per un nuovo stop che getta altri dubbi sulla tenuta di un giocatore continuamente tormentato da acciacchi fisici. In questa stagione Correa si è già dovuto fermare prima per un problema al tendine rotuleo, poi per un risentimento alla coscia e ora, appunto, per questa noia al polpaccio.
Tra ko e difficili risalite, senza mai raggiungere il top della condizione psico-fisica, l'ex laziale ha sommato in totale, in tutte le competizioni, poco più di 1400 minuti giocati, con un solo acuto in stagione, il gol del 3-1 in Champions nel ritorno casalingo dei quarti di finale contro il Benfica. Utilizzato più che altro come subentrante, il Tucu era tuttavia in questo finale di stagione una importante pedina nello scacchiere di Simone Inzaghi, spesso utilizzato nelle rotazioni al fianco di Lukaku.
Numeri in linea con quelli della sua prima stagione nerazzurra quando sempre a causa di problemi muscolari Correa aveva salto ben 14 partite, giocando solo mille minuti e realizzando 6 gol. Peggio ha fatto quest'anno in termini realizzativi, visto che di reti ne ha messe a segno soltanto 4. Numeri impietosi per un giocatore su cui Simone Inzaghi aveva riposto la proprio fiducia e per il quale la società ha investito due estati fa ben 30 milioni.