La pausa per le nazionali consiglierebbe prudenza ma sarà l'attaccante a dire se se la sente o meno
Forzare e provare il recupero di Big Rom già contro l'Atalanta oppure procedere con la massima cautela puntando al rientro post-pausa, evitando oltretutto che l'attaccante belga venga "spremuto" con la sua nazionale? Ecco, il dilemma in casa Inter è tutto qui, al netto di una risposta che alla fine dovrà arrivare proprio da Lukaku, l'unico in fondo a conoscere realmente lo stato di quell'adduttore che lo ha costretto a saltare il Parma e soprattutto il Real. Oggi è stato ad Appiano, con Vecino e Sensi, in una giornata di riposo per il resto dei compagni. Giornata comunque interlocutoria, in ogni caso, certamente più indicative saranno infatti quelle di venerdì e sabato.
Dato il periodo non certo roseo per i nerazzurri e l'alto coefficiente di difficoltà della sfida di Bergamo, avere o meno tra gli abili e arruolabili uno come Lukaku non è certo un'inezia: la centralità del belga nell'assetto interista è indubbia, ma è altrettanto vero che il margine di rischio resta alto. Forse troppo alto. E in fondo, proprio a Madrid l'Inter ha dimostrato che il problema non è tanto la fase offensiva (oltretutto il recupero di Sanchez offre a Conte una carta in più da giocare) quanto quella difensiva, con altri tre gol incassati, frutto di errori individuali e di posizionamento collettivo che sono ormai una spiacevole consuetudine in questo deludente inizio di stagione. In ogni caso, si diceva, l'ultima parola spetterà proprio a Lukaku: sarà lui, come ha più volte richiesto lo stesso Conte volendo responsabilizzare i propri calciatori, a dire se le sente o meno di puntare già l'Atalanta.