I protagonisti del Derby d'Italia che ha premiato gli argentini bianconeri
E' stata una partita a tutto tango, con tre gol argentini proprio nella prima Inter-Juve del post Icardi. E questa volta il calcio italiano non fa brutta figura nel mondo. La partitissima della Serie A non delude le attese: gol, pali, spettacolo e correttezza (in campo e fuori). Insomma, un bello spot per il nostro pallone. La Juve merita la vittoria ma l'Inter esce da San Siro a testa alta. E il sorpasso in testa alla classifica lascia comunque presagire una bella lotta al vertice, si spera... fino a fine campionato.
PREMIO PERSONALITA' - Per larghi tratti si è visto finalmente il calcio di Sarri, con una Juventus a dominare e un'Inter con atteggiamento quasi da provinciale. Qualche fiammata interista comunque contenuta bene, trame di gioco godibilissime: splendida quella del raddoppio ma molto bella anche l'azione del gol (giustamente) annullato a Cristiano Ronaldo, con la difesa interista presa in infilata. E le scelte dell'allenatore (dall'inizio e a partita in corso) azzeccate.
PREMIO OK IL CAMBIO E' GIUSTO - Tutti alla vigilia avevano pronosticato Higuain in campo al fianco di Cristiano Ronaldo. Pronti, via: gioca Dybala e il Pipita si accomoda in panchina. Salvo poi prendere il posto di Bernardeschi (giocando peraltro per una manciata di minuti con Dybala e Cristiano Ronaldo) e segnare il gol decisivo. Ancora una volta lì, sotto la Curva Sud, come nella vittoria-scudetto del 2018.
PREMIO TODA JOYA - Gol dopo meno di 4 minuti. Non poteva iniziare meglio la partita di un Dybala fin qui poco utilizzato da Sarri e ancora a secco in questa stagione. Rete, peraltro, da applausi, con un sinistro beffardo e preciso che passa tra le gambe di Skriniar e buca le mani di Handanovic. Gol a parte, partita di sostanza per il numero 10 bianconero. Un campione - questo il verdetto di San Siro - ritrovato.
PREMIO REGIA - L'assist per lo 0-1 di Dybala e l'avvio (con la solita verticalizzazione) per l'1-2 di Higuain. Il gioco della Juve sarriana passa dai piedi buoni e dalla testa lucida di Pjanic.
PREMIO SOTTOVALUTATO - Blaise Matuidi magari non è appariscente: segna poco e non è un grande assist man. Eppure contro l'Inter, sul fianco sinistro del centrocampo, ha fatto una partita quasi perfetta.
PREMIO TORO SCATENATO - Partita da applausi quella di Lautaro Martinez. Tanta personalità nell'andare a calciare e a trasformare il rigore del momentaneo 1-1. Per il resto una partita di grande sostanza e la meritata standing ovation al momento della sostituzione.
PREMIO EQUIVOCO TATTICO - Diego Godin non si discute: è uno dei migliori difensori del mondo. La sua carriera è lì a certificarlo. Ma la sua carriera certifica anche che ha praticamente sempre giocato come centrale difensivo in una linea a quattro. Sia nell'Atletico Madrid che nell'Uruguay. Le sue prestazioni al Camp Nou e contro la Juve non hanno dato l'impressione di grande sicurezza. Bastoni, per dire, quando è entrato al suo posto ha sofferto di meno...
PREMIO POLVERI BAGNATE - Conte lo aveva lasciato ad Appiano, risparmiandogli il viaggio a Barcellona, per averlo al meglio contro la Juventus. Lukaku contro i bianconeri è stato con Godin il peggiore tra i nerazzurri in campo. Sponde sbagliate, scelte discutibili, errori nella misura dei passaggi, praticamente zero tiri in porta. Solo una fiammata a metà del primo tempo. Ma non basta.