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Serena su Juve-Inter: "Male Lautaro, Kolo Muani una stella. Scudetto al Napoli"

Il doppio ex ha analizzato lo scontro andato in scena all'Allianz Stadium e le sue ripercussioni sulla lotta Scudetto

17 Feb 2025 - 11:03

Il giorno dopo è quello dei bilanci. La vittoria della Juventus per 1-0 sull'Inter ha lasciato sensazioni opposte nei due ambienti: delusione tra i nerazzurri, euforia per i bianconeri. E Aldo Serena, doppio ex, sa bene cosa voglia dire vincere o perdere un derby d'Italia, con tutte le conseguenze del caso. Ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, l'ex centravanti, tra le altre, di Inter e Juve ha commentato così quanto successo all'Allianz Stadium: "Ho visto una grande Inter nel primo tempo, con la consueta personalità, con un gioco fluido, con un possesso palla sempre tendente alla pericolosità offensiva. È mancata la precisione sotto porta, deve fare ammenda la squadra di Inzaghi per non aver concretizzato con il gol un buon gioco, soprattutto con Dumfries, travolgente su Savona, che non ha mai potuto contrastarlo. Devo dire che stavolta Lautaro è mancato nel suo pezzo forte: la lucidità sotto porta. Nella ripresa le cose sono completamente cambiate. In questa stagione l'Inter, forse anche per l'età media molto alta o per una incapacità psicologica di gestire la parte finale delle partite, ha subìto 16 dei 28 gol stagionali nell'ultima mezz'ora. Vuol dire che la squadra ha dei problemi di gestione nella parte finale delle gare". 

© Getty Images

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 Aldo Serena: Inter 1978-79, 1981-82, 1983-84 e 1987-91; Juventus 1985-87

Poi l'analisi del doppio ex si è spostata sui bianconeri: "Penso che la Juve non possa pensare di vincere lo Scudetto. Motta deve costruire un gioco e uno spirito comune che mi sembra stia trovando". E anche trovare una quadra tecnica e psicologica sembra essere più semplice quando in campo ci sono giocatori del livello di Kolo Muani: "Sotto il profilo individuale, è una stella" sentenzia Serena. "Ha velocità, tecnica e grande volontà. Penso sia un individualista: ieri ha fatto l'assist, ma solo perché non poteva fare altro. Nel primo tempo il francese non aveva dato un ottimo pallone a Nico Gonzalez, perché vede la porta, vuole il gol e vive per quello e in questo momento è un punto di riferimento, la Juve aveva bisogno lì davanti che sapesse crearsi le occasioni. In futuro dovrà modificare questa sua tendenza egoistica, penalizzata anche dalla sua esperienza al Psg, dove Luis Enrique vuole una partecipazione più totale della punta all'interno del gioco. La Juve aveva bisogno di un punto di riferimento finale in attacco, cosa che non è riuscito a fare Vlahovic".

Sulla lotta Scudetto

"Favorita per lo scudetto? L'Atalanta si sta rendendo conto di come sia difficile confrontarsi su tutti i fronti ad altissimo livello, anche lei sta perdendo punti in questo periodo. Per lo scudetto scommetterei sul Napoli: è davanti, non ha le coppe, perché fra poco l'Inter avrà di nuovo la Champions, che porta via tante energie. In primavera, anche la freschezza atletica conterà molto. Lo scontro diretto sarà lo spartiacque di questo campionato. Tanti anni fa, sia con la Juve che con l'Inter, ricordo confronti con il Napoli decisivi per lo scudetto. Mi ritornano in mente quelle partite a Napoli, belle e difficilissime, perché a quel tempo avevamo un numero 10 col quale ci confrontavamo che si chiamava Diego Armando Maradona. Andare a Napoli era sempre difficoltoso e portare via punti da quello stadio è sempre stato arduo. Napoli-Inter è la partita che segnerà il campionato. L'Inter non ha alternative, deve vincere. Il Napoli, dovesse vincere, avrebbe messo uno spazio fra sé e l'Inter abbastanza grande da poter gestire". 

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