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Inter, Lukaku: "Penso solo allo scudetto e spero che torni l'amore con i tifosi"

L'attaccante belga: "Meglio se i gol arrivano ma non gioco per raggiungere obiettivi personali. Ho detto a Lautaro che dobbiamo fare meglio di prima"

10 Ago 2022 - 10:23
 © Getty Images

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Romelu Lukaku: il ritorno all'Inter, le ambizioni personali, gli obiettivi di squadra, gli avversari da affrontare. E tanto altro. Il belga torna per la prima volta a parlare (a parte le brevi dichiarazioni post-ufficialità) dopo il suo agognato rientro alla "casa madre" e in attesa dell'intervista integrale - disponibile da mercoledì su DAZN - eccone dunque un breve - ma significativo - stralcio: "Gli attaccanti (in Serie A, ndr) sono tutti forti, a me non importa della classifica marcatori, ve lo dico onestamente" le parole del belga. "Io penso solo allo scudetto, questa è la cosa più importante. Meglio se i gol arrivano, certo, ma l'Inter gioca per lo scudetto, non per gli obiettivi individuali". 

"La prima persona" sentita "'è stata Lautaro, ci siamo sentiti prima su Instagram poi su WhatsApp e ci siamo sentiti molto. Quando l'ho incontrato gli ho detto che deve fare di più e appena ci siamo visti ci siamo detti che dobbiamo fare meglio di prima, dobbiamo tutti fare meglio perché anche le altre squadre sono più forti. Appena ci siamo visti ho capito che le sue qualità possono aiutare me ma anche le mie qualità possono aiutare lui. Non siamo attaccanti egoisti davanti alla porta, io so quando è il giorno di Lautaro e non il mio e faccio del mio meglio per fargli fare gol, così vinciamo e la portiamo a casa", ha detto parlando del compagno di reparto.

Poi ha rivelato: "Tutti i giocatori hanno fatto una crescita importante. Non me l'hanno 'fatta pagare', ho dovuto cantare e pagare alla cena di squadra. Brozo è diventato più leader e più aperto nella comunicazione, lui non parla tanto, si lamenta tanto, ma mi piace. Barella è ancora più protagonista a centrocampo, ha fatto tanti assist l'anno scorso e penso che aver vinto tutti questi trofei con l'Italia e con la squadra gli abbia dato ancora uno stimolo in più".

Sul ritorno all'Inter. "Credo sia sempre stato destino giocare per l'Inter, così com'era destino andare ad Anderlecht quando ero piccolo e andare al Chelsea. Questo è quello che mi immaginavo, adesso l'Inter insieme all'Anderlecht e l'Everton è la squadra che mi ha dato l'opportunità di diventare il giocatore che sono oggi. È giusto da parte mia fare tutto per l'Inter".

Un messaggio ai tifosi nerazzurri: "Devo ringraziare i tifosi a Milano per l'amore a me e alla mia famiglia e chiedere scusa per come li ho lasciati, alla fine devo parlare in campo e sperare che con le mie prestazioni l'amore torni come prima".

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