Summit ad Appiano tra allenatore e dirigenza: in uscita Eriksen e Nainggolan di ritorno a Cagliari
"Servono leader in campo come me, come Arturo Vidal, Nicolò Barella o Alexis Sanchez. Solo con un tale atteggiamento puoi trasformare mentalmente la squadra e ribaltare una partita". A dirlo Romelu Lukaku, in una intervista pubblicata oggi in Belgio. Parole quantomai puntuali nel giorno in cui l'Inter è tornata al lavoro per preparare l'impegno contro il Crotone e Antonio Conte ha fatto il punto mercato con Marotta, Ausilio, Antonello e il presidente Steven Zhang collegato dalla Cina. Perché per continuare a viaggiare a ritmi tanto alti (sette vittorie consecutive in campionato hanno permesso di accorciare sul Milan ma non sono bastate per prendersi la vetta della classifica) occorre evidentemente rivedere, almeno in parte, la rosa a disposizione: sfoltire per implementare. Oggi, dunque, è stata la prima occasione (perché il confronto sarà continuo) per stabilire le linee guida e dettare i prossimi passi.
Il primo input è chiaro: sarà un mercato autofinanziato, niente investimenti onerosi ma solo operazioni mirate. Quindi si inizia con le uscite. Tra queste, in ordine di tempo, le prime devono essere quelle di Eriksen e Nainggolan, quest'ultimo di ritorno al Cagliari dopo la rottura del crociato subita da Rog (per il belga è tutto fatto, prestito secco sino a fine stagione e poi acquisto a titolo definitivo nell'estate 2021). Poi dovrebbe toccare a Pinamonti, mentre Perisic e Vecino potrebbero essere pedine di scambio importanti.
In base al numero delle uscite, considerando introiti e ingaggi risparmiati, si programmeranno le entrate. Qui segue la seconda linea guida: priorità a un centrocampista e a una punta. Per l'attacco, al di là della suggestione Gomez (cartellino e ingaggio troppo alti, difficile trovare una pedina di scambio gradita ai bergamaschi), c'è Gervinho in prima linea. Per il centrocampo il sogno è De Paul, ma l'argentino costa al momento decisamente troppo. Resta viva invece l'ipotesi di uno scambio di prestiti con il Psg tra Eriksen e Paredes. Poi, si diceva, ci sono le variabili Perisic e Vecino che in caso di addio aprirebbero le porte a nuovi ingressi. Sicuramente un esterno sinistro ed eventualmente un secondo centrocampista.