L'analisi della cavalcata nerazzurra in confronto a una stagione da dimenticare per i rossoneri
di Matteo Dotto© Getty Images
Se molti pensavano a un pareggio che avrebbe salvato l’onore del Milan e permesso all’Inter di festeggiare lo scudetto in casa sua sabato prossimo contro il Torino, il responso del derby di San Siro ha smentito i “cattivi pensieri”. L’Inter è stata impietosa, sbandierando la doppia stella sotto il naso dei cugini. La sesta vittoria consecutiva nel derby (14 i gol fatti e 2 quelli subiti) è il sigillo definitivo a un dominio schiacciante che ha visto i nerazzurri sempre in testa dalla prima giornata tranne all’ottava (Inter-Bologna 2-2 e Genoa-Milan 0-1 con i rossoneri a 21 punti e i nerazzurri a 19) con l’impresa di conquistare il titolo con ben cinque giornate d’anticipo.
CONFRONTO – I numeri di questo torneo 2023-24 si commentano da soli: 17 i punti di vantaggio dell’Inter sul Milan (22 poi sulla Juventus...), una sola sconfitta (1-2 a San Siro contro il Sassuolo) per un campionato da tramandare alla storia. In una stagione che aveva già portato in bacheca la Supercoppa di Lega. Simone Inzaghi festeggia il suo primo tricolore da allenatore (nel 2000 lo aveva vinto alla Lazio da calciatore) e lo aggiunge, nella sua esperienza interista, alle due Coppe Italia e alle due Supercoppe con il contorno internazionale di una finale Champions. Nonostante le cocenti delusioni di Coppa Italia e di Champions League lo score stagionale complessivo della sua Inter è strepitoso: 33 vittorie, 8 pareggi e solo 3 sconfitte con 94 gol segnati e 27 incassati. Il bilancio del Milan recita invece: 27 vittorie, 8 pareggi e ben 12 sconfitte.
SERIE – Sei vittorie di fila nel derby l’Inter non le aveva mai inanellate. Il Milan sì, due volte, ma... nella notte dei tempi. Dal 1946 al 1948 e negli anni 10 del Novecento. Insomma, nel calcio moderno un exploit del genere non si era mai visto all’ombra della Madonnina.
SALUTI – Sono passati solo due anni dallo scudetto vinto dal Milan in rimonta sui cugini (e grazie anche alla cappella di Radu a Bologna). Pioli allora era “on fire”, adesso spende le sue ultime partite sulla panchina rossonera. Si chiude un ciclo. Dopo i cambi al vertice della dirigenza dell’estate scorsa, adesso è in arrivo il ribaltone tecnico. Ibra, Furlani e chi per loro non possono sbagliare.