L'allenatore dell'Inter coinvolto nel crac finanziario della società Img Costruzioni: "Il fatto non costituisce reato"
Assoluzione piena per Roberto Mancini. Il tecnico dell'Inter è stato scagionato dall'accusa di bancarotta fraudolenta dal gup di Roma Paola Della Monica "perché il fatto non costituisce reato". Il pm aveva chiesto 3 anni e mezzo di reclusione per l'allenatore nerazzurro, imputato nell'ambito del processo legato al crac finanziario della Img Costruzioni. "Ho sempre avuto fiducia nella Giustizia", il commento a caldo di Mancini.
La Procura di Roma aveva chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione per l'allenatore dell'Inter Roberto Mancini con l'accusa di bancarotta fraudolenta, nell'ambito del processo con rito abbreviato legato al crac finanziario della Img Costruzioni. La richiesta era stata fatta dal pm Stefano Rocco Fava. Secondo l'accusa, tra il 2006 e il 2009, i bilanci erano stati prosciugati attraverso un giro di fatturazioni nate da operazioni fittizie. Diverso invece il parere del Gup.
"Sono stato sempre fiducioso nella giustizia" ha commentato Mancini dopo l'assoluzione. "La sentenza mi restituisce serenità e tranquillità. Ringrazio i miei legali, il professor Carlo Longari e l'avvocato Silvia Fortini che mi hanno sempre supportato con grande professionalità":