Il cuore del centrocampo nerazzurro rovinato dalle squalifiche tra campionato e Supercoppa: tocca a Frattesi e Asllani contro la Fiorentina
Per l'Inter c'è il giusto tempo di festeggiare l'ottava Supercoppa Italiana visto che la delicata trasferta di Firenze sarà il posticipo di domenica, ma è chiaro che nei pensieri dei giocatori e di Simone Inzaghi non può non esserci già il campionato, con i nerazzurri che per la prima volta in stagione devono guardare la prima posizione in classifica dal basso verso l'alto. Più che il sorpasso della Juve, però, il tema della settimana ad Appiano Gentile sarà come allestire il cuore del centrocampo privo delle squalifiche di Calhanoglu e Barella.
In realtà, a livello di scelte, non sembrano esserci molte difficoltà dato che Asllani e Frattesi sono le alternative naturali del turco e dell'italiano, e con Klaassen praticamente mai impiegato e Sensi col biglietto per Leicester in mano, non ci sono altre soluzioni all'orizzonte. Scontato anche l'impiego di Mkhitaryan per non rivoluzionare completamente la mediana, in ogni caso Inzaghi si priva difficilmente dell'armeno.
Capito cosa cambierà a livello di formazione, resta da vedere come cambierà il modo di giocare dell'Inter. Se la staffetta Barella-Frattesi è quella più naturale possibile, due giocatori molto simili per capacità di inserimento, possibilità di allargarsi in fascia per duettare sia con l'esterno destro sia con la punta che si allarga (anche se a onor del vero il vicecapitano non stava vivendo un momento positivo di forma mentre l'ex Sassuolo ha quasi sempre fatto bene entrando a gara in corso, anche a Riad è sembrato più "elettrico" del compagno), tra Calhanoglu e Asllani passa molta più differenza.
Questione di carta d'identità, di esperienza, di minutaggio e, certo, di caratteristiche tecniche. Ma il regista albanese più di ogni altra cosa ha bisogno di una grande prestazione per levarsi di dosso l'etichetta di incompiuto, un'etichetta che di certo non viene data dall'ambiente Inter ma più che altro dall'esterno. L'esperienza interista sin qui è stata ad alti e bassi a onor del vero (anche perché ha avuto poche vere chance visto l'equilibrio perfetto trovato da Inzaghi con Calha regista), la scorsa estate si era anche parlato della possibilità di un prestito per giocare di più ma sia Inzaghi che la società lo stimano e si aspettano dunque una bella risposta in campo.