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L'INTERVISTA

Calciopoli, Moratti torna all'attacco: "La Serie A era manipolata"

L'ex presidente dell'Inter: "Doveva vincere la Juve, se no toccava al Milan"

29 Ott 2022 - 11:11
 © Getty Images

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Il giorno dopo che il TAR ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Juventus su Calciopoli e lo scudetto assegnato all’Inter nel 2006, l'ex presidente nerazzurro, Massimo Moratti, torna all'attacco nel corso di un'intervista al Corriere della Sera: "La Serie A era manipolata; e noi eravamo le vittime. Doveva vincere la Juve; e se proprio non vinceva la Juve toccava al Milan. Una vergogna: perché la più grande forma di disonestà è imbrogliare sui sentimenti della gente". Peggio il Milan o la Juve? "La Juve, senza dubbio".

Poche ore dopo l'ennesimo tentativo del club bianconero di togliere il titolo numero 14 ai nerazzurri, Moratti rivendica quindi con forza 'lo scudetto di Calciopoli': "Assolutamente sì. So che gli juventini si arrabbiano; e questo mi induce a rivendicarlo con maggiore convinzione. Quello scudetto era il risarcimento minimo per i furti che abbiamo subìto. Ci spetterebbe molto di più".

Dal passato al possibile prossimo futuro, con le voci sulla cessione dell'Inter che nonostante le smentite di Zhang si fanno sempre più insistenti: "Gli Zhang, sia il padre sia il figlio, mi sono sempre parsi in buona fede. All’inizio mi chiedevano di parlare ai giocatori, di motivarli. Ma oggi reggere a lungo nel calcio è impossibile. Ogni anno le perdite raddoppiano o quasi: 50 milioni, 100 milioni, 150 milioni...". Come finirà? "Forse arriverà un fondo americano. Ma attenti alla speculazione. Il calcio non è costruito per fare soldi. Gli americani vorrebbero trasformarlo in spettacolo. Show-business. Ma non so se in Italia sarà mai possibile".

Infine una battuta sul nuovo stadio: "Non mi convince. Buttare giù San Siro sarebbe un delitto. Dice: così i club guadagnano 30 milioni l’anno. Ma cosa sono 30 milioni, rispetto alla storia? Vedrete che alla fine nessuno oserà demolire il nostro tempio".

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