I contatti emergono dall'analisi del cellulare di Giuseppe Caminiti, legato alla ndrangheta
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Il prossimo quattro marzo avrà inizio il processo agli ultras delle curve di Milan e Inter, in un'aula bunker di fronte al carcere milanese di San Vittore. Tra i 16 imputati ci sarà anche Giuseppe Caminiti, leader della Curva Nord e arrestato lo scorso 30 settembre. Lui, il "capo dei parcheggi" e con comprovati legami con la ndrangheta, regnava in forza della protezione di Giuseppe Calabrò, anch'esso legato alla ndrangheta. "Pino", come sottolinea La Repubblica oggi in edicola, aveva rapporti anche con diversi protagonisti del mondo del calcio. Lo evidenzia l'analisi del suo cellulare, operata dal Nucleo di Polizia della Guardia di Finanza: dal figlio di Simone Inzaghi, Tommaso, a Calhanoglu e Barella. Passando per Alessandro Bastoni e a Claudio Sala, responsabile della sicurezza dell'Inter come sottolinea il quotidiano.
"Ci sei sempre stato, cercherò di farti un favore io..e mio padre" gli scrive Tommaso Inzaghi che procura a Caminiti un biglietto per Inter-Lazio del maggio del 2024. Ma ci sono anche i "frate, bro" scambiati con Hakan Calhanoglu con tanto di cuoricini. E poi c'è Davide Frattesi, che gli manda un messaggio chiedendogli un posto auto a San Siro in cambio di una maglia "La firmo per te? Grande Pinù, la maglia è tua". Maglia che gli ha fatto pervenire anche Alessandro Bastoni affinché gli venisse garantito un parcheggio in prossimità del Meazza. Parcheggio che era merce pregiata anche per Nicolò Barella che ne chiede per un cugino e un cognato dicendogli "Stasera ti darò quello che ti ho promesso".
Pino, continua La Repubblica c'è stato anche per diversi ex nerazzurri: Brozovic, Lukaku e pure Nainggolan. Senza dimenticare Sensi ma anche Birindelli e Izzo del Monza. La motivazione era sempre la medesima: accedere ai pregiati e selezionati posti sotterranei dello stadio San Siro.