La doppietta all'Empoli ha confermato la sua abilità sotto porta. E adesso...
di Gabriele CattaneoNon servono altre dimostrazioni per capire che Davide Frattesi ha un rapporto speciale con il gol. I numeri parlano per lui. Statistiche da attaccante, non certo da centrocampista. La doppietta segnata all'Empoli rappresenta solo l'ultimo atto di un percorso che lo ha visto protagonista, pur non sempre impiegato da titolare.
Nelle ultime due stagioni, quelle in nerazzurro, ha un bilancio di 11 gol, secondo solo ad Hakan Cahlanoglu a quota 17, ma con ben 13 rigori trasformati. Molto distanti invece gli altri due punti fermi dello scacchiere di Simone Inzaghi come Barella e Mkhitaryan che invece sono fermi a 3 gol. Se non bastasse il 25enne romano sa anche scegliere con cura quando segnare come dimostrano i gol della passata stagione contro Verona e Udinese, in pieno recupero e decisivi per la conquista dello scudetto.
Frattesi ha anche la qualità di sapersi subito adattare, subentrando dalla panchina. Una qualità che gli ha permesso di essere solo uno dei quattro centrocampisti italiani ad aver raggiunto quota 20 gol in Serie A nelle ultime quattro stagioni in compagnia di Zaccagni della Lazio, Pellegrini della Roma e Candreva. Un dato ancor più eclatante se si conta che l'interista è nettamente il più giovane.
Goleador in nerazzurro, ma soprattutto in azzurro. Sotto la gestione Luciano Spalletti nessuno ha i suoi numeri. Sette reti in 17 presenze. Il secondo di questa classifica è Mateo Retegui, attuale capocanniere in campionato, a quota 4 in 13 gare. Perché Frattesi è speciale, soprattutto per il suo rapporto con il gol.