Dopo il cambio di allenatore i tifosi nerazzurri speravano in un salto di qualità ma la situazione è simile a quella dell'era Spalletti
CONTE © lapresse
Un gioco scintillante, con due primi tempi europei da urlo a Barcellona e Dortmund, un'organizzazione ferrea e la sensazione di poter strappare finalmente lo scudetto dalle maglie bianconere. Tutto svanito in poco tempo. I limiti nerazzurri, come i secondi tempi delle due partite di Champions citate prima, alla fine hanno prevalso su tutto e all'Inter resta l'amarissima consapevolezza di essere nella stessa situazione delle ultime due stagioni.
Con Spalletti il quarto posto è arrivato per due anni di fila all'ultimo respiro. Questa volta, perlomeno, le quinte sono a debita distanza e la sicurezza della Champions sembra un dato acquisito. Ma per il resto la domanda dei tifosi interisti delle ultime settimane resta sempre quella: "Cosa è cambiato con il nuovo allenatore?".
Conte guadagna 11 milioni a stagione, il suo predecessore, Spalletti, ne prendeva (e ne prende visto che è ancora a libro paga) 4,5. Se si considera che l'Inter ha ormai solo un obiettivo stagionale (l'Europa League di agosto), in molti si chiedono se ne valesse davvero la pena.
Conte ha comunque l'alibi del primo anno e del fatto che ci voglia un normale periodo di assestamento prima di vedere una squadra prendere la forma voluta dall'allenatore. In pochi, però, hanno una società disposta ad accontentarlo in quasi tutte le richieste di mercato. Ecco, il mercato. Quello che più innervosisce il tifoso nerazzurro è il continuo riferimento ai limiti della rosa. Anche dopo Verona le frasi sibilline di Conte lasciano il dubbio sul feeling con la dirigenza sui piani futuri. Resta il fatto inconfutabile che una stagione con "zeru tituli" abbia davvero il sapore di un fallimento.