Inter e Fiorentina da Mattarella
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Il portiere nerazzurro prima della finale di Coppa Italia: "Futuro? Ancora non so niente, adesso pensiamo ad alzare trofei"
Samir Handanovic potrebbe essere a una delle sue ultime partite con l'Inter, ma il portiere non pensa al suo futuro, quanto a vincere un altro trofeo. "Ancora non so niente, aspetto questa partita come tutte le altre. Siamo qui all'Inter per alzare trofei, negli ultimi anni abbiamo riportato la squadra a competere per ciò che merita", ha detto. Sulla stagione: "Non posso definirla perché non è ancora finita, le partite mancanti determineranno molto".
L'Inter di oggi è ben lontana da quella che ha rischiato di compromettere tutto solo qualche settimana fa: "Quando perdi, cresci. Le sconfitte riportano alla realtà e tolgono superficialità. Poi le vittorie ne hanno portate altre, facendo aumentare l'autostima".
Sul suo ruolo in campo: "Dal 2004, da quando sono arrivato in Italia, ho sempre fatto il professionista. Bisogna adattarsi ai ruoli, non è importante solo il campo ma anche il fuori. Io ho avuto gente dalla quale imparare, la cosa che più mi ha soddisfatto della carriera è stata crescere un anno dopo l'altro. Il mio ruolo è più responsabile? Ogni stagione ha il suo perché. E quando c'è un po' di nervosismo è positivo, significa che la gente ci tiene. Non è bello vedere due che si mandano a quel paese, ma è peggio se nessuno dice niente".
Da Mattarella: "Un'esperienza diversa, piacevole da vedere. Quando mi ha dato la mano sapeva che ero Handanovic e mi ha detto che il presidente sloveno era stato tre giorni fa qui. Io non lo sapevo... E conosceva bene i giocatori".
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