Gli Spurs perdono nel loro stadio: decisivi gli errori dal dischetto di Eriksen e Skipp. Joao Mario firma il penalty decisivo
L'Inter chiude in bellezza l'International Champions Cup, andando a Londra a battere il Tottenham nel suo stadio: al 90' termina 1-1, poi ai rigori prevalgono gli uomini di Antonio Conte. Partenza shock, con i padroni di casa che sfruttano un errore dei nerazzurri e segnano già al 3' con Lucas Moura. L'Inter però cresce e gioca bene, fino al pareggio di Stefano Sensi al 36'. Decisivo il solito Handanovic, che para i rigori di Eriksen e Skipp. Di Joao Mario il penalty decisivo.
Soliti problemi di formazione per l'Inter: mancano gli attaccanti, e Antonio Conte ancora una volta deve riadattare il suo 3-5-2 con Perisic di punta al fianco del giovane Esposito. Dall'altra parte un Tottenham vice campione d'Europa e una stagione ormai pronta a iniziare: già sabato prossimo sarà campionato, contro l'Aston Villa in questo stesso stadio. E non a caso sono in 60mila a riempire il Tottenham Stadium, ma chi sorriderà alla fine sarà proprio Conte, in quella stessa Londra dove un certo segno lo ha lasciato (anche se sponda Chelsea).
La differenza di preparazione si vede immediatamente, e già al 3' gli Spurs si portano in vantaggio: malinteso tra Dalbert e Gagliardini, contropiede Tottenham con Lamela che attacca per vie centrali, la retroguardia dell'Inter indietreggia faticosamente e Lucas Moura può permettersi di irridere in dribbling Skriniar e battere Handanovic sul suo palo con un siluro di destro. Una botta non indifferente, ma l'Inter reagisce. Con il trascorrere dei minuti il baricentro dei nerazzurri sale inesorabilmente, e il Tottenham inizia a soffrire. Come spesso avvenuto nel corso dell'estate, uno dei migliori della nuova Inter è Dalbert sulla sinistra: sua la prima conclusione in porta (un colpo di testa bloccato da Lloris), sue tante iniziative con Gagliardini, Brozovic e Perisic che iniziano a collaborare. Fino al 27', quando Londra trattiene il fiato in occasione di uno squillo di Brozovic che colpisce un clamoroso palo dalla distanza: il pallone però danza sulla linea e poi finisce fuori. L'Inter c'è, e pareggia dando spettacolo al 36': velocissima triangolazione tra Dalbert e Esposito, quest'ultimo con l'esterno trova il corridoio giusto per Sensi, che si presenta solo davanti a Lloris e lo batte. E dopo il pareggio l'Inter continua a giocare coraggiosamente nello stadio del Tottenham, con i padroni di casa costretti a chiudersi in difesa.
La ripresa si apre come da abitudini con sostituzioni per entrambe le squadre: interessante per l'Inter quella che riguarda Politano, in campo al posto di Esposito. Di fatto Conte (fino all'ingresso di Puscas nel finale) si gioca il secondo tempo senza veri attaccanti di ruolo. In campo però si vede fino a un certo punto, dato che l'Inter è aggressiva e trova anche buone trame: né Politano, né Perisic riescono però ad approfittarne. Il Tottenham esce di fatto dalla partita, per poi rientrarvi prepotentemente negli ultimi 20 minuti: merito anche di un ispiratissimo Son, subentrato a Kane e capace di mettere in difficoltà la corsia destra dell'Inter presidiata da D'Ambrosio e un generosissimo Candreva. Dopo un bel tentativo di Barella da fuori area, quindi Handanovic deve superarsi proprio sull'imprendibile Son. Finale in apnea per l'Inter, con Agoumé costretto a fare il terzino e Barella che si tira un pallone sul braccio in area (l'arbitro fa proseguire). Si va quindi ai rigori: Eriksen e Puscas si fanno parare i primi due, poi segnano tutti tranne Skipp, con spettacolare intervento a mano aperta di Handanovic. L'ultimo nerazzurro sul dischetto è Joao Mario: gol. E l'Inter se ne va via da Londra con buoni segnali e anche una vittoria, che male non fa.