Il centrocampista totale a un passo dai nerazzurri
Sa fare tutto. E il bello è che lo fa anche bene. Marcelo Brozovic è la chimica del talento croato: testa, piede, qualità, rapidità. 23 anni, proprietà Dinamo Zagabria, è il rampicante predestinato della nuova era; l'ennesimo fiore profumato del florido vivaio balcanico. Svezzato dalla Lokomotiv Zagabria, passa nel 2012 alla più blasonata Dinamo.
Tanta responsabilità addosso, molta concorrenza, ma pure una vetrina nella quale esibirsi e irradiare lumi di grande calcio. Per lui una grande chance. Per la Dinamo è un affare. Lo paga mezzo milione di euro, lo blinda fino al 2019 e se la ride perché la plusvalenza che ne esce è un master di lungimiranza: Brovovic vale oggi qualcosa come otto milioni di euro.
Potere del classico centrocampista totale. Ambidestro, hai detto niente. Sa difendere e spezzare le trame nemiche; sa impostare, leggere il gioco, abbassare i ritmi e alzarli a seconda delle necessità. Rompe, riparte. Corre. Definirlo completo è banale, affibbiargli altra etichetta poco calzante. In poco più di due anni di Dinamo viaggia su tutto il centrocampo: interno, esterno; fa da schermo e da trequartista. Dicono abbia cambiato sette ruoli. Duttilità. Ma la consacrazione arriva in Champions dove la qualità e la sfrontantezza della casa madre balcanica devono misurarsi con obbligo di esperienza responsabilità. La reazione di Brozovic è nordica, glaciale. Impeccabile. Gioca sempre e solo come sa. Convinto, autoritario. Ovunque. Il martello per arginare e spezzare, il pennello per disegnare parabole perfette e un futuro da prima pagina.