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Se l'infortunio dell'argentino fosse lungo, il centrocampista potrebbe anche restare. Marotta e Ausilio ragionano
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Il contrasto, l'immediata comprensione dell'infortunio e le lacrime uscendo dal campo: Inter-Empoli è durata pochissimo per Joaquin Correa, sostituito dopo nemmeno cinque minuto per quello che, al momento, è un risentimento muscolare ai flessori della coscia sinistra. Inzaghi, che ha parlato di "problema importante", attende con ansia l'esito degli esami che verranno fatti nelle prossime ore per capire la reale entità del problema dell'argentino perché, a mercato ancora aperto, potrebbero cambiare tante cose in casa nerazzurra.
A partire dalla situazione di Stefano Sensi, che aveva già detto sì alla Sampdoria in prestito (c'era stato anche un contatto con Giampaolo), ma che alla luce del gol decisivo e del ko di Correa - unito alla partenza di Satriano, finito al Brest - potrebbe essere bloccato fino a dopo la partita di sabato contro il Venezia.
Evidente la voglia del centrocampista di trovare più spazio, anche in ottica Nazionale, ma se il ko dell'attaccante argentino - comunque uscito sulle sue gambe - fosse particolarmente lungo, Sensi potrebbe disimpegnarsi, come Perisic, nel ruolo di seconda punta. "Finché resta, lo tengo volentieri. Deve pensarci" ha detto Inzaghi al riguardo.
Questo al netto di un ritorno sul mercato che, al momento, in casa Inter non si valuta. Ma due dirigenti navigati come Marotta e Ausilio non possono non essere molto attenti alla questione: come dicevamo, dipenderà molto - se non tutto - dall'esito degli esami di Correa.