Il turco dell'Inter alla vigilia della sfida del Camp Nou: "Io regista basso? Non sono abituato"
Da più o meno una settimana, dalla vittoria di San Siro contro il Barcellona firmata Calhanoglu, la musica in casa Inter è decisamente cambiata e la conferma arriva proprio per voce del centrocampista turco: "Inzaghi voleva che noi lavorassimo da squadra, non da singoli; così martedì tutti abbiamo lavorato l'uno per l'altro. Abbiamo corso di più, con voglia, coraggio e cuore: quello che mancava secondo me nelle ultime partite - ha dichiarato l'ex Milan ad Amazon Prime Video - Adesso vogliamo solo pedalare, pedalare e lavorare".
Un cambio di mentalità e di passo decisivo proprio nei giorni che portano alla decisiva sfida in Champions League contro i blaugrana: "Sono arrabbiati, hanno il fuoco dentro e sappiamo che sarà difficile. Però noi daremo il massimo, se lavoriamo così per 90 minuti fino alla fine, non credo che molte squadre abbiano la possibilità di vincere contro di noi".
A San Siro nella gara di andata è stato decisivo proprio il gol di Calha, che ha svelato un retroscena su quel tiro dal limite: "Prima della partita Lukaku è venuto da me e mi ha detto di provare a calciare sulla destra, dove Ter Stegen è un po' più debole. Anche Onana me lo ha detto, che lo conosce meglio di me - ha raccontato il turco - Prima di calciare ho pensato subito a quelle parole che mi hanno detto e sono andato veloce, perché non c'era tempo di pensare troppo e ho tirato molto bene".
A proposito di Lukaku, la sua sarà un'assenza pesante al Camp Nou ("È normale che manchi un giocatore importante come lui: uno che tiene la palla con la sua forza sicuramente ci aiuta per uscire meglio da dietro. Tutti hanno diverse qualità, però con lui che tiene di più il pallone siamo più tranquilli"), ma Inzaghi sembra comunque orientato a schierare le due punte.
Il regista basso sarà invece ancora Calhanoglu: "Non ci sono abituato - ha detto - mi trovo meglio con un altro mediano vicino a me. In nazionale giochiamo sempre così, invece all'andata ero solo con Barella e Mkhitaryan che mi hanno dato una mano, abbiamo fatto un gran lavoro".