Il tecnico dopo Crotone: "Qui mi sono messo davvero in gioco: ora stiamo abbattendo un regno di nove anni"
I tre punti presi a Crotone avvicinano ancor più l'Inter al 19esimo scudetto: "Questo campionato - ha sentenziato Antonio Conte - è frutto di una crescita totale di tutta la squadra, sotto ogni punto di vista, tecnico, mentale, morale. Questo è un grande gruppo". Ora il tricolore potrebbe arrivare già domenica, nel caso in cui l'Atalanta non vincesse con il Sassuolo. Pronti, eventualmente, a festeggiare tutti assieme alla Pinetina? "I ragazzi - ha proseguito il tecnico nerazzurro - hanno il giorno libero, staranno con le famiglie perché si meritano un po' di riposo. Non vogliamo dipendere dagli altri, ma se poi...". Vero o non vero, Conte ha proseguito: "Stanno facendo qualcosa di storico perché se vinceremo entreranno tutti nella storia dell'Inter dopo aver fatto cadere un regno che durava da nove anni".
A un passo dal successo, Conte può permettersi anche un paragone con il suo primo scudetto alla Juve: "Sì, ci sono similitudini. Di certo venendo qui ho fatto di certo la scelta più difficile. Non è stato semplice, non è stato immediato entrare nelle simpatie di tutti e nel cuore dei tifosi ma mi sono sempre messo in gioco, in maniera importante e adesso stiamo facendo qualcosa di straordinario".
Nel post Crotone, fra l'altro c'è spazio anche per un precisazione un po' particolare: "Dicono che io ho fatto cambiare l'inno! Roba da pazzi, io non ho fatto cambiare nulla, assolutamente, mi piace anche l'inno Amala. Tutto è nato per una mia frase, per aver detto che alla pazzia preferisco la solidità e la continuità. Sono entrato qui in punta di piedi, ripeto non è stato facile: c'è sempre molta negatività sull'Inter e questo non va bene".
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