Il rotondo 5-0 alla Salernitana regala una botta di adrenalina al morale e rilancia i nerazzurri nella corsa scudetto. Ora la mission impossible in Champions
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Zero gol in quattrocentoventiquattro minuti, poi cinque in quarantacinque minuti: l'Inter passa direttamente dal digiuno all'abbuffata senza mezze misure e riprende la marcia scudetto, che da un mesetto si era inceppata a suon di sconfitte o pareggi. Contro la Salernitana, a parte qualche sbandamento iniziale, si sono riviste molte delle cose che la squadra di Inzaghi aveva messo sul campo sul finire del 2021 e che l'avevano trasformata nella candidata di diritto alla vittoria finale. Non c'è ancora la stessa velocità, la stessa fluidità, la stessa precisione ma dopo una striscia così negativa è giusto cogliere i segnali positivi, quelli che possono significare molto nella volata finale con Milan, Napoli e magari Juventus. A proposito, il rotondo 5-0 di ieri contro la Salernitana, oltre a dare una bella scarica di adrenalina al morale, consente ai nerazzurri di osservare con più serenità il big match dello stadio Maradona, dove azzurri o rossoneri (o magari entrambe, in caso di pareggio) possono perdere qualche punto.
Nel frattempo Inzaghi si gode la ritrovata vena dei suoi attaccanti non solo a livello di tabellino, visto che la tripletta di Lautaro e la doppietta di Dzeko sono figlie di ritrovati meccanismi di gioco oltre che di movimento delle punte stesse, la miglior notizia possibile per oliare nuovamente le trame del 3-5-2 dove si è rivisto anche un Barella ad alti livelli. Proprio la prestazione del mediano, unita al continuo scambio di posizioni tra Brozovic e Calhanoglu (spesso il turco, osservando la marcatura asfissiante sul croato, si è abbassato molto per prendere palla dalla retroguardia regalando uno sbocco in più ai tre difensori) è stata la chiave per la ritrovata vena offensiva: comprensibile che l'azzurro tirasse un po' il fiato nelle scorse partite, ora tutti si attendono un rush finale all'altezza. Così ne beneficerebbe anche la Nazionale nel playoff Mondiale.
Inzaghi ha anche potuto dare una ventina di minuti di riposo a Calhanoglu e De Vrij, qualcosa in meno a Brozovic e Dzeko, ha regalato nuovi minuti nelle gambe a Correa oltre a vedere il primo assist di Gosens in maglia interista.
Naturalmente il match di ieri è solo l'inizio: la Salernitana pur piacevole delle ultime gare resta ultima in classifica e il test non può essere considerato né probante né definitivo come per esempio quello di martedì in Champions League. A Liverpool servirà l'impresa, forse anche qualcosa in più, ma rivedere un'Inter fresca e pericolosa farebbe ben sperare in vista del successivo trittico in campionato tutt'altro che semplice: Torino in trasferta, Fiorentina in casa e Juventus allo Stadium. Un passo alla volta, ieri il primo è stato di buon auspicio.