L'esterno nerazzurro: "Amo Milano, un onore giocare qui"
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Denzel Dumfries crede molto nelle possibilità della sua Inter di centrare tutti gli obiettivi stagionali: "La corsa scudetto? Non c'è solo in Napoli, c'è anche l'Atalanta - le sue parole al canale YouTube della Lega Serie A -. Ogni stagione è diversa dalla precedente, sapevamo dall'inizio che sarebbe stata lunga. Noi giochiamo tutte le competizioni e non pensiamo solo al campionato: siamo in corsa anche in Coppa Italia e in Champions, possiamo vincere tutte e tre le competizioni e questo è il nostro obiettivo. A livello personale invece il mio obiettivo è di migliorare, diventare più completo ed entrare più nei gol della squadra, ma la cosa più importante è alzare l'asticella a livello di squadra".
L'esterno olandese ha parlato anche della sua rivalità con Theo Hernandez, che riesplode puntualmente a ogni derby: "Ovviamente in campo non ci piacciamo molto, non posso dire che siamo amici fuori perché sarebbe una bugia. Però abbiamo un rispetto reciproco: in partita lottiamo ognuno per i suoi colori, ci siamo scontrati anche agli Europei, ma fa parte del gioco. Fuori dal campo non abbiamo nessun problema, ma in campo pensiamo solo a vincere: ci sono tanti scontri, ma è una cosa naturale nel calcio. Di sicuro non posso dire che ci piacciamo, ecco".
Poi uno sguardo al suo percorso in nerazzurro: "Abbiamo vinto tanti titoli insieme e il gruppo è rimasto praticamente lo stesso da quando sono arrivato. Amo Milano, due dei miei bambini sono nati qua. Amo i tifosi ma anche la città, giocare all'Inter è un onore e non posso che essere felice di farlo ogni giorno. Da quando sono arrivato all'Inter sono migliorato, avevo 24 anni e ora ne ho 29 quindi sono anche maturato. Mi sento più completo e capisco cosa ci si aspetta da me. Ma non è finita: voglio continuare a migliorare e crescere come giocatore ogni giorno".
L'anno scorso con la squadra ha festeggiato la seconda stella: "Era un obiettivo che abbiamo rincorso dall'inizio della stagione, ci siamo guardati ad agosto e ci siamo detti: 'Dobbiamo vincere lo scudetto'. Vincerlo è stato fantastico, la festa con i tifosi anche: è il ricordo più bello che ho da quando sono all'Inter".
Nelle prime tre stagioni a Milano l'olandese ha collezionato 11 gol, mentre quest'anno è già a quota 8: "Segnare per me non è fondamentale, non sono io che devo fare i gol: gli attaccanti devono fare gol, noi dobbiamo fare gli assist. Ovviamente però segnare mi fa piacere. A inizio stagione mi sono detto che mi capitano spesso occasioni da gol e che quindi devo riuscire a concludere meglio. Sono migliorato tanto sotto questo punto di vista. Il mio preferito? Dico il gol contro la Roma nel mio primo anno qui, è stato il primo gol per l'Inter ed è stato un bellissimo momento per me".
Infine una battuta sulla sua caratteristica espressione corrucciata: "In realtà a casa o in giro non sembro così arrabbiato, sono uno felice e sorridente. Sorrido molto, ma in campo cambio totalmente: è qualcosa di automatico".