L'ex attaccante nerazzurro, che ha vissuto la chiusura dello Jiangsu Suning, a Pressing: "Sono contento per loro"
Ora Eder è sereno al San Paolo ma l'attaccante brasiliano non ha mai dimenticato la vicenda del fallimento dello Jiangsu Suning, lanciando spesso e volentieri attacchi al gruppo cinese, proprietario anche dell'Inter. Proprio in qualità di ex nerazzurro, il 34enne ha parlato a Pressing: "La settimana scorsa ho parlato con Handanovic e mi ha detto che è tutto normale e non ci sono mai stati problemi, quindi sono contento per loro".
Eder ha anche spiegato come le cose sono precipitate allo Jiangsu: "Ci mandavamo messaggi con Steven Zhang, suo padre ci invitava a cena a casa sua ma a fine campionato 2020 (tra l'altro vinto, ndr) hanno chiuso le porte del club, non hanno più risposto ai messaggi e nessuno ci ha mai spiegato il perché".
"Almeno potevano dirci di essere in difficoltà, che ci avrebbero pagato tra cinque o dieci anni. Ora dalla Cina mi hanno detto che stanno mettendo a posto le cose per gli stipendi dei dipendenti, loro sono più in difficoltà di noi calciatori" continua Eder che poi ricorda l'Inter: "Ho visto che è andato via Conte, poi ho visto le cessioni. Sapevo che dovevano vendere perché erano in difficoltà e non volevo che succedesse a loro quel che era successo a noi".