Il portoghese: "Vestire il nerazzurro fu una scelta coraggiosa: mi convinse Moratti"
Luis Figo nel giorno del suo 46.mo compleanno ricorda l'approdo all'Inter nel 2005: "Venivo da un momento difficile al Real Madrid e ho trovato una famiglia. Fu una scelta coraggiosa, i nerazzurri non vincevano da tempo, mi sono convinto dopo una riunione con Massimo Moratti che per me è come un padre". Ma non è stato tutto rose e fiori: "Mancini (allenatore del tempo, ndr) è stata forse una delle persone che più mi ha umiliato".
Il portoghese comunque non porta rancore: "Auguro il meglio a Mancini. Ora occupa una posizione importante nel calcio italiano e spero che la Nazionale possa trovare la direzione giusta e tornare a fare bene". Due i compagni rimasti nel cuore: "Zanetti e Ibrahimovic, che sono anche amici. Mi spiace che Zlatan non abbia avuto la possibilità di vincere la Champions League o premi individuali".
Sull'Inter di quegli anni: "Ho avuto la fortuna di trovare un momento importante per la società a livello di squadra e di vittorie. Eravamo fortissimi e sono stato felice di aver preso questa decisione". Oggi invece "spero che il club abbia ripreso quella scia ma non so. Ora è un'incognita sapere fino a che punto Suning conosca e investa nella squadra. Una cosa è essere italiani e conoscere bene tutti i meccanismi, un altro quando arrivi ed è tutto nuovo. Però ho fiducia sul fatto che l'Inter possa tornare a vincere e avere una forte organizzazione" le parole a Dazn.