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LA DENUNCIA

Inter-Genoa, tifoso nerazzurro: "Bloccati all'ingresso della Nord". Gli ultras: "Nessuna prepotenza"

La Curva replica: "Accuse per comportamenti che non abbiamo avuto: è stata una protesta civile"

05 Mar 2024 - 15:15
 © ipp

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La protesta della Curva Nord nei primi venti minuti della gara contro il Genoa sta provocando sdegno e dure reazioni da parte di alcuni tifosi dell'Inter. "Ieri sera gli ultras dell'Inter ci hanno impedito di entrare in curva, si sono messi davanti agli ingressi bloccandoci - ha denunciato a LaPresse Andrea, un tifoso nerazzurro costretto a rinunciare all'avvio della gara -. Io allo stadio voglio entrare e non voglio essere sequestrato mentre le forze dell'ordine e la sicurezza dello stadio assistono impassibili a questo sopruso". Non è però tardata ad arrivare la replica degli ultras: "Non abbiamo usa prepotenza, nessuna violenza".

"Non è pensabile che per colpa di qualcuno si puniscano tanti e questi tanti continuino a essere penalizzati da veri e propri atteggiamenti camorristici - ha detto il tifoso a Lapresse -. Questo non è tifo o sostegno per l'Inter, ma è semplicemente la riconferma che di amore per la squadra c'è ben poco, mentre di interessi ne girano tanti". 

LA REPLICA DEGLI ULTRAS DELLA NORD

Dopo aver letto le parole e le accuse del tifoso, la stessa Curva Nord è intervenuta sui social per replicare: "Basta strumentalizzazioni, ieri protesta civile per i nostri diritti". I tifosi quindi scrivono: "Ancora una volta veniamo additati, per opportunismo mediatico, con condanne per comportamenti che non abbiamo avuto. Ieri è stato rivolto un semplice invito ai frequentatori della parte bassa della Nord di attendere 30 minuti prima di accedere ai propri posti con lo scopo di dar maggior visibilità alla protesta. Nessuna prepotenza nessuna violenza e ci siamo rotti il cazzo di veder sempre stampa e tv condannare gli ultras a prescindere invece di contribuire a tutelare i diritti dei tifosi".

Nel dettaglio gli ultras nerazzurri hanno disertato gli spalti per contestare i provvedimenti delle autorità di pubblica sicurezza che, dopo gli scontri contro i tifosi della Juventus lo scorso 4 febbraio, hanno vietato tamburi, bandiere e amplificatori ai supporter del Biscione.

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