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Inter, i torti arbitrali nel mirino di Simone Inzaghi

Tra Supercoppa e Serie A, cinque sviste contro i nerazzurri nell'ultimo mese: il tecnico chiede maggiore rispetto

04 Feb 2025 - 08:43

Com'è cambiata la musica da Inter-Napoli a Milan-Inter. Se a novembre era stato Antonio Conte a lamentarsi, in modo sottile, degli arbitri in quella che era già la corsa scudetto contro i nerazzurri (nel mirino il rigore assegnato alla sua ex squadra: "Così si creano retropensieri" aveva detto), questa volta è stato Simone Inzaghi ad alzare la voce per difendere la sua Inter. La goccia che ha fatto traboccare il vaso del tecnico è il mancato fischio, in campo come del VAR, nel derby per l'intervento in area di Pavlovic su Thuram: "Un brutto episodio, ultimamente sta capitando spesso".

Una puntualizzazione che aveva fatto seguito a quella della conferenza della vigilia dove Inzaghi aveva ancora una volta ricordato il contatto Morata-Asllani in Supercoppa Italiana non sanzionato da Sozza e dal VAR e che aveva portato al gol dell'1-2 del Milan: "Gli arbitri possono sbagliare ma era fallo netto, poi la squadra deve essere brava ad andare anche oltre gli episodi negativi".

Secondo il Corriere dello Sport, il tecnico nerazzurro ha in mente cinque episodi accaduti nell'ultimo mese che lo hanno convinto a sfogarsi davanti ai microfoni: dopo la Supercoppa, c'è stato il contatto in area Thuram-Skorupski contro il Bologna che però era stato giudicato come fallo del francese; e poi il "colpo di karate" di Ismajli contro l'Empoli che non ha portato al penalty; il braccio largo di Baschirotto in area contro il Lecce; infine, l'episodio del derby. Cinque episodi, di cui tre decisivi per il risultato nel caso fosse stato assegnato il rigore (ovviamente poi da segnare).

La società, per voce del presidente Marotta, ha preferito il low profile almeno a livello pubblico perché, spiega il quotidiano, in realtà il club condivide la posizione del mister ma non bisogna usarlo come alibi perché la dirigenza è convinta che la squadra abbia in mano il proprio destino al di là dei fattori esterni. Questo al netto di ulteriori casi dubbi, che porterebbero certamente a nuove rimostranze.

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