L'attaccante nerazzurro a Bleacher Report: "Non sono spaventato, ma è come vivere in una bolla"
Non è tempo di calcio. Ne è sicuro Romelu Lukaku che, intervistato da Bleacher Report, ha espresso tutte le sue perplessità sulla possibilità di tornare in campo. "Se dobbiamo giocare in una situazione in cui la salute generale non è sicura - ha detto l'attaccante nerazzurro -, perché dovremmo giocare?". Il calciatore interista ha poi raccontato come prova a tenersi in forma tra cyclette, tecar e camera iperbarica in previsione di un ritorno in campo.
"Non direi che sono spaventato - ha continuato -. Però è come vivere in una bolla, cerchi di capire cosa stia succedendo e allo stesso tempo sai di essere nel Paese maggiormente colpito in Europa. In alcune città senti solo le sirene delle ambulanze che vanno avanti e indietro. Io sapevo già che era solo questione di tempo prima che qualche giocatore contraesse la malattia. Sfortunatamente è successo, adesso la lista si sta sempre più allungando. È difficile perché ti manca lo sport che ami ma la salute generale è molto più importante del calcio adesso".
Lukaku ha poi raccontato come sta la sua famiglia: "Sono tutti a Bruxelles. Mia madre è andata via appena l'epidemia ha iniziato a diffondersi. Ho chiamato tutta la gente che conosco in Belgio, dicendo loro che avevo bisogno di un aereo per lei".