L'attaccante belga dopo i cori subiti a Cagliari: "Dobbiamo prendere una posizione su questa questione, per far sì che il calcio resti un gioco pulito e divertente per tutti"
Il giorno dopo i vergognosi cori razzisti subiti domenica sera durante Cagliari-Inter, Romelu Lukaku lancia un appello deciso attraverso il proprio profilo Instagram: "Il calcio è un gioco amato da tutti e non dovremmo accettare alcuna forma di discriminazione che possa far vergognare il nostro sport - scrive il belga -. E' il 2019 e invece di andare avanti stiamo andando indietro. Dobbiamo essere uniti e prendere una posizione su questa questione, per far sì che il calcio resti un gioco pulito e divertente per tutti". Il Cagliari condanna i cori razzisti e la Serie A ha creato un'iniziativa per sensibilizzare le tifoserie.
IL MESSAGGIO DI LUKAKU
"Molti giocatori nell'ultimo mese hanno subito insulti razzisti. È successo anche a me ieri. Il calcio è un gioco amato da tutti e non dovremmo accettare alcuna forma di discriminazione che possa far vergognare il nostro sport. Spero che le federazioni di tutto il mondo reagiscano con forza su tutti i casi di discriminazione. I social media (Instagram, Facebook, Twitter) devono funzionare meglio, così come le società, perché ogni giorno si vede almeno un commento razzista sotto un post di una persona di colore... Se ne parla da anni, ma non si è ancora fatto nulla. Signore e signori, è il 2019, invece di andare avanti stiamo andando indietro e io penso che in quanto calciatori dobbiamo essere uniti e prendere una posizione su questa questione, per far sì che il calcio resti un gioco pulito e divertente per tutti".
IL COMUNICATO DEL CAGLIARI
Poco dopo il post dell'attaccante dell'Inter, il Cagliari ha diramato un comunicato ufficiale sul proprio sito in cui condanna con fermezza quanto accaduto: "Il Cagliari Calcio prende con forza le distanze dagli sparuti, ma non meno deprecabili episodi verificatisi alla Sardegna Arena in occasione di Cagliari-Inter.
Il Club ribadisce una volta di più l'intenzione di individuare, isolare ed estromettere dalla propria casa gli ignoranti, anche fosse uno soltanto, che si rendono protagonisti di gesti e comportamenti deprecabili e totalmente agli antipodi dei valori che, con determinazione, il Cagliari Calcio porta avanti in ogni singola iniziativa. Quotidianamente.
Proprio Cagliari-Inter è stata, infatti, l'ennesima occasione dove ammirare il vero tifo, quello positivo e mai contro qualcuno. La nostra Curva Futura, primo settore in Italia ad essere costruito per ospitare i bambini, ha visto tanti sostenitori nerazzurri e rossoblù vivere insieme una splendida serata all'insegna della passione per il calcio.
La Società non accetta che si possa minimizzare quanto accaduto, ribadisce gli alti contenuti morali della sua gente, quella che alberga in tutti i settori dello stadio, ma respinge fermamente ogni accusa infamante e sciocchi stereotipi che non possono assolutamente essere indirizzati verso i tifosi del Cagliari e il popolo sardo.
Piena solidarietà a Romelu Lukaku e ancora più impegno per debellare una delle piaghe che affliggono il mondo del calcio e non solo. Ben sapendo, però, che la tecnologia da sola non basta, ma che l’impegno delle società necessita di un supporto reale da parte dei soggetti che operano nel mondo del calcio: dai veri tifosi agli stewards, dai media alle forze dell’ordine fino alla Lega Serie A e la FIGC. Il Cagliari Calcio vi chiede aiuto per vincere una battaglia che riguarda tutti. Nessuno escluso.
LA LEGA SERIE A CREA LA "SQUADRA CONTRO IL RAZZISMO"
Il Presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, e l’Amministratore Delegato, Luigi De Siervo, esprimono la ferma condanna della Lega Serie A in relazione all’episodio di razzismo che ha visto coinvolto il calciatore nerazzurro Romelu Lukaku.
La Lega Serie A si è sempre schierata contro ogni forma di discriminazione ed è fortemente impegnata a contrastare un odioso fenomeno che, pur perpetrato da pochi stupidi, danneggia tutto il sistema.
Nel mese di ottobre sarà lanciata un’iniziativa, a livello nazionale e internazionale, che coinvolgerà le venti squadre di Serie A, con l’obiettivo di sensibilizzare tutte le tifoserie su una tematica così delicata e importante. Ad ogni club sarà chiesto di individuare un proprio calciatore, che entrerà a far parte della “Squadra contro il razzismo” della Lega Serie A, un testimonial che in prima persona si farà portatore dei valori del rispetto e dell’uguaglianza.
Il razzismo è un problema culturale, servirà l’impegno di tutti, dagli addetti ai lavori agli appassionati, per diffondere negli stadi un modello di tifo positivo, coerente e consono ad un paese civile come l’Italia.