L'ad dei nerazzurri: "La Lega non poteva assumere una decisione che avrebbe potuto modificare un programma già stabilito"
Beppe Marotta torna per la prima volta da avversario allo Stadium dopo aver lasciato la Juve e pochi minuti prima del fischio d'inizio della sfida scudetto tra bianconeri e Inter torna sull'emergenza sanitaria che ha gettato nel caos il campionato italiano, che è a forte rischio sospensione, ma ha anche in un certo senso tranquillizzato i tifosi: "Non credo ci sia il rischio di non giocare le coppe".
"Gli indirizzi delle competizioni europee vengono dettati dall'Uefa. Non penso ci sia il rischio di non giocare le coppe, le indicazioni ricevute vanno nella direzione dello scendere in campo, seppur a porte chiuse. Però queste sono decisioni che vengono prese in primis dal nostro Governo e poi dall'Uefa - ha detto l'amministratore delegato nerazzurro ai microfoni di Sky - Qualsiasi provvedimento venga preso dalla Figc riguarda ogni competizione che la stessa federazione organizza nelle varie leghe. Cosa diversa è rispondere agli indirizzi che ci saranno dati dalla Uefa. La Uefa è un'istituzione fatta da dirigenti responsabili che terranno conto dell'emergenza in Italia e di quelle che saranno le decisioni prese dalla Figc".
Poi il consiglio di Lega che ha preceduto Parma-Spal: "Abbiamo riunito velocemente il consiglio della Lega prendendo spunto da una sollecitazione che è arrivata dal sindacato dei calciatori nella persona del suo presidente. Solo che non eravamo giuridicamente nella condizione di sospendere le partite perché eravamo a ridosso di queste. Non c'erano assolutamente i tempi né la Lega avrebbe potuto assumere una decisione che avrebbe potuto modificare un programma già stabilito. Posso dire che la Lega ha seguito i decreti ministeriali, nella notte è stato emanato un nuovo decreto e la Lega e le società hanno rispettato questa situazione in pieno".
"Il clima che si respira è di un disagio anche nei giocatori di qualsiasi squadra. Il pensiero non va solo a loro stessi ma anche ai cari e alle famiglie. Le società, in questo caso l'Inter, ha adottato quelle che sono le cautele per garantire sicurezza per quella che è la loro salute. Martedì c'è un consiglio federale che prenderà delle decisioni a cui noi ci atterremo così come ci siamo attenuti in precedenza ai decreti ministeriali che sono stati emessi" ha detto ancora Marotta prima di lasiarsi andare (ma non troppo) alle emozioni da ex: "Sono un uomo di calcio e di sport. In più di 40 anni ho cambiato tante società. Sono principalmente un professionista che si lega alle società in cui è stato. Sono i giochi della vita separarsi. L'importante è amare questa professione e lo faccio sicuramente da sempre ancora oggi. Oggi mi trovo in una grande società ed è chiaro che farò di tutto per rendere felici società, tifosi e giocatori".