Alla Gazzetta l'ex presidente nerazzurro commenta il like del numero uno bianconero sullo scudetto a tavolino. Ricordando calciopoli. E sul mercato...
Una cosa è calciopoli, un'altra è il coronavirus. L'ex patron dell'Inter Massimo Moratti replica secco al presidente della Juve Andrea Agnelli e al suo like al post di un tifoso che non vorrebbe lo scudetto, perché la Juve non è come l’Inter. "C'è una leggerissima differenza. Allora si trattava di una truffa, qui di un virus che ha paralizzato il mondo", ha detto in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.
Moratti ripercorre le tappe del Triplete 2010, cominciato il 5 maggio. Data che rievoca quel maledetto giorno del 2002: "Niente viene esorcizzato nel calcio, quel 5 maggio resta. Anche se poi Milito lo rese meno amaro". Lo scudetto a Siena, la notte di Madrid ma prima quella di Barcellona ("Emotivamente la Champions l'abbiamo vinta al Camp Nou, la partita più drammatica della mia vita". Poi ancora, nell'intervista alla Gazzetta, il ruolo di Mourinho e il suo addio e i meriti di Mancini ("Tantissimi"). Poi l'attualità: un campionato che aspetta di ripartire e il mercato: "Lo scudetto? Adesso non è una priorità. Sogno Triplete della Juve? Il nostro non ce lo toglierà nessuno". Lautaro via? "Se arriva Messi, ci sto. E se Leo è impossibile, al posto del Toro vorrei Dybala".