Il centrocampista giocherà in nerazzurro due mesi dopo l'ultima partita e nei due mesi decisivo per lo scudetto. Non era titolare da settembre
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Inter-Sassuolo nel segno di Stefano Sensi. Lo sogna il centrocampista, lo sogna pure Conte che sa - soprattutto in questo periodo in cui dribblare il Covid-19 si fa sempre più difficile - di dover contare su tutta la rosa per il rush finale del campionato. A proposito, viste le nuove positività tra i giocatori azzurri: tutti negativi i tamponi molecolari effettuati dalla squadra, via libera dunque all'impiego di Sensi appunto così come di Barella (Bastoni è squalificato).
Il classe 1995, ritrovatosi in Nazionale con 112' giocati e il gol contro la Lituania, punta a riprendersi anche l'Inter, dalla quale manca dal 30 gennaio, dieci minuti giocati contro il Benevento. Poi tanta panchina e qualche problemino muscolare, un po' la storia di questa sua stagione tribolata: basta pensare che l'ultima presenza da titolare in nerazzurro risale addirittura a settembre, casualità vuole che fosse anche in quel caso contro il Benevento, girone d'andata.
In totale 13 presenze ma solo 329' giocati, senza gol, senza assist. Numeri non da lui, che l'anno scorso era stato uno dei titolari per Conte, che non a caso dopo il Bologna lo ha voluto punzecchiare a mò di stimolo: "Contento che si sia sbloccato mentalmente in Nazionale". Come a dire che fisicamente i problemi fisici sono alle spalle e ora serve solo un po' di coraggio e fiducia in più per tornare ad essere protagonista anche con l'Inter.
Due mesi dopo gli ultimi minuti in nerazzurro e a due mesi scarsi dalla fine del campionato, per Sensi - che tra l'altro domani a San Siro sarà un ex - è l'occasione di ricordare a tutti che i piedi buoni a centrocampo non sono solo quelli di Eriksen e che l'Inter può contare nuovamente su di lui.