Per il brasiliano è la media peggiore in carriera
Quando è sbarcato a Milano aveva avvisato tutti: "Sono un giocatore cattivo. E' la mia caratteristica e la mia forza". Ci ha messo poco Felipe Melo a prendere in mano il centrocampo dell'Inter: solidità, fisicità, visione di gioco. Ma anche tanta (forse troppa) irruenza: contro il Bologna primo rosso stagionale dopo 4 ammonizioni già collezionate. Sul taccuino dell'arbitro ogni 121': per lui è la peggior media-cartellini in carriera.
Mancini lo ha mandato in campo pur sapendo che, in quanto diffidato, avrebbe rischiato seriamente di saltare la gara di sabato contro la Roma. E' andata proprio così: dopo la prima ammonizione, sufficiente per saltare il prossimo turno, anche la seconda. Che ha complicato la gara del Dall'Ara poi decisa da Icardi. Una tendenza a finire tra i "cattivi" che Melo ha sempre avuto in carriera. In Italia, in tre stagioni tra Juventus e Fiorentina (87 presenze complessive), ha messo a referto 26 gialli e 6 rossi, cioè un cartellino ogni 227 minuti che gli sono costati in tutto 17 giornate di squalifica. Tra il 2011 e il 2015 con la maglia del Galatasaray la sua media si è assestata su livelli praticamente identici a quelli tricolori: 13 gialli nel primo anno (1 ogni 235'), 9 nel secondo, oltre a 2 espulsioni (1 ogni 248'), 14 ammonizioni e 2 rossi nel terzo (1 ogni 255'), 17 gialli e 1 espulsione nel quarto (1 ogni 159'). Quest'anno ha migliorato ancora (in senso negativo, ovviamente) questo rapporto, scendendo a 121 minuti dopo 7 apparizioni. Melo, tanta acqua al mulino di Mancini. Ma anche quell'appuntamento fisso con il direttore di gara...