A Leverkusen gara deludente dei nerazzurri, che non calciano mai in porta e prendono gol per la prima volta dopo 539 minuti
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L'Inter torna da Leverkusen con la prima sconfitta e il primo gol subito in questa Champions League, una battuta d'arresto che fa più male al morale che alla classifica, visto che il passaggio diretto agli ottavi è ancora saldamente nelle mani nerazzurri. A patto, però, di non ripetere più la deludente prestazione contro il Bayer. Perché perdere in terra tedesca ci può stare e non è un dramma, ma a far scattare il campanello d'allarme è la prestazione generale della squadra, troppo rinunciataria e incapace di tirare nello specchio della porta. Inzaghi, con le tante partite nelle prossime settimane, fa turnover come nelle giornate precedenti, ma il risultato è assai deludente e lontano dalla sufficienza.
Inzaghi per una sera non ha fatto l'Inzaghi e ha piazzato il bus davanti a Sommer, con un catenaccio in stile anni '60. E non ha nemmeno sofferto troppo la difesa, guidata da un attento De Vrij, ma questo modo di giocare, con il baricentro basso e lasciando la palla sempre agli avversari, ha i suoi rischi e infatti da una mischia proprio nel finale, con una serie di svarioni e disattenzioni, è arrivato il gol che ha meritatamente regalato i tre punti ai tedeschi. Un'Inter che avrebbe ambito al massimo al pareggio, perché se non tiri mai in porta è impossibile fare gol.
È nutrito il numero di giocatori che finiscono sul banco degli imputati e non si salvano nemmeno gli artefici dello scudetto della Seconda Stella: Lautaro nella mezzoretta in cui ha giocato ha confermato lo scarso periodo di forma, Taremi ha provato a cercarsi gli spazi ma non calcia mai in porta e Thuram ha girovagato per il campo senza acuti e senza i suoi strappi. Male anche il centrocampo: Frattesi e Zielinski sono anni luce lontani dal miglior Barella (male anche lui quando è entrato) e da Mkhitaryan, rimasto in panchina a rifiatare. Senza l'armeno è un'altra Inter, meno lucida e meno pericolosa. Male anche gli esterni (soprattutto a sinistra, con Carlos Augusto prima e Dimarco poi), mentre i soli De Vrij, Sommer e Bisseck hanno raggiunto la sufficienza.
Ora la Champions si ferma fino a gennaio, poi si riprende con la trasferta di Praga contro lo Sparta e si chiude a San Siro contro il Monaco. Con sei punti gli ottavi sono garantiti, forse anche con 4. A patto di vedere un'Inter completamente diverse come atteggiamento e gioco.