Il tecnico nerazzurro contro l'arbitro Abisso: "Evidentemente non ha saputo sopportare certe presisoni"
Luciano Spalletti non l'ha presa bene. Lui come tutta l'Inter. Perché il rigore fischiato dall'arbitro Abisso che ha poi permesso a Veretout di pareggiare, chiudento Fiorentina-Inter sul 3-3, è realmente inspiegabile. Inspiegabile perché D'ambrosio colpisce nettamente con il petto il pallone calciato da Chiesa e perché, oltretutto, pochi secondi prima c'è anche un chiaro fallo dell'esterno viola sul difensore nerazzurro. "Non ci possono essere dubbi, assolutamente" ha sbottato l'allenatore dell'Inter. "Tutti hanno visto che l'ha colpita con il petto. Tutti! Ma cosa ha visto l'arbitro? Troppe pressioni, evidentemente, pressioni che non ha saputo affrontare. E queste sono partite decisive. Bisogna essere al livello per serate come questa".
Neppure il passare dei minuti placa la rabbia di Spalletti. Anzi, se possibile la aumenta: "Non mettiamo i dubbi. Non parliamo di dubbi. Non usiamo i condizionali. L’arbitro a me non ha detto niente: io con lui non ho parlato. D'Ambrosio non l’ha toccata di mano. Ma di che si parla, questi sono risultati fondamentali per i nostri obiettivi. E’ tutto davanti agli occhi, senza il dubbio. In panchina eravamo in 40 e tutti si è visto che l’ha presa di petto. C’è un condizionamento sull’arbitro, poi uno si fa montare addosso: allora non ha il livello per starci dentro. Questo strumento (il Var) dà la possibilità di rivedere le cose, in casa fischiano tutto. La Fiorentina è forte, ha fatto una grande partita, è in un buon momento, ti mettono in difficoltà in ripartenza: prestazione di livello per personalità da parte nostra, abbiamo tenuto palla, la squadra si è compattata. Senza Icardi c’era bisogno di portare qualcosa di più individualmente, la squadra ha condizione, ha nella testa il percorso che deve fare per l’obiettivo".