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Spalletti: "Espulsione giusta"

Il tecnico nerazzurro: "Totti? Lo avrei salutato volentieri. Non l'ho fatto smettere io"

03 Dic 2018 - 11:40

Luciano Spalletti si tiene stretto il punto conquistato all'Olimpico. "Le squadre hanno giocato una buonissima gara e il punto serve a entrambe - ha spiegato - Abbiamo trovato una Roma tosta e aggressiva". Sulla sua espulsione: "E' stata giusta. Il contatto D'Ambrosio-Zaniolo da Var, ma anche Manolas-Icardi". Su Lautaro e il tweet del padre: "Si è scusato". Su Totti: "Non ha smesso per colpa mia e non l'ho cacciato da Trigoria".

Come l'anno (contatto Skriniar-Perotti) il Var ha dato un aiutino ai nerazzurri all'Olimpico. Spalletti non parla dell'episodio incriminato (sgambetto di D'Ambrosio a Zaniolo), ma lancia l'idea del tempo effettivo. "Sono quelli da fuori che hanno la possibilità di intervenire in base al dubbio, se n'è parlato e si è detto di essere più precisi in caso di situazioni mezze e mezze. Se si fa intervenire troppe volte poi si dice che la partita si allunga - ha spiegato l'allenatore dell'Inter - Secondo me il Var va perfezionato con il tempo effettivo, così c'è più tempo per le verifiche. Ormai tutti vogliono il timbro della certezza. Sugli episodi non so, non li ho ancora visti bene. Per quanto mi riguarda Rocchi ha fatto benissimo, anche la mia espulsione. ho reagito in quella maniera e ha fatto bene a buttarmi fuori. Era allettante quella ripartenza e me l'ha interrotta dicendomi che era fallo. Giusto. Mi sono rinchiuso negli spogliatoi, la reazione è stata scomposta anche senza dire nulla, giusto che mi abbia allontanato".

Dopo aver visto le immagini, Spalletti parla dell'episodio più controverso. "Il contatto D'Ambrosio-Zaniolo? Non mi sembra un colpo forte ma è un contatto da rivedere col Var. Ci metterei anche quello di Manolas su Icardi, lui non arriva più su Mauro. Se non gli dà quella sportellata lì Mauro ci arriva. Gli ha dato una tranvata alla Manolas". 

Contento della prestazione dell'Inter, a cui è mancato spesso l'ultimo passaggio. "Più di qualcosa (ride, ndr). A volte siamo andati a forzare senza accorgerci dell'uomo libero, ma abbiamo trovato una Roma tosta. Se avessimo palleggiato di più, che era la scelta iniziale con i tre centrocampisti scelti, pensavo che avrebbero mollato. Invece no, sono sempre stati aggressivi. Le squadre hanno giocato una buonissima gara e il punto serve a entrambe, perché fa credere che si sta lavorando nella maniera giusta e bisogno continuare. Magari cercando di segnare quando c'è la situazione di vantaggio".

Parole al miele per Icardi. "Lui è questo, è l'estensione del bomber in funzione del gol. Poi diventa difficile chiedergli qualcosa di diverso perché quando conta su questi episodi lo trovi. Vale questo, val ea volte essere legato alla squadra e palleggiare. Ha personalità assoluta, è forte, ha questa sfacciataggine quando è a contatto con la porta".

Sul tweet al veleno di papà Lautaro. "Lui ci è rimasto male, ha parlato con noi della situazione. E' stato perfetto, ha detto che gli dispiace, non ne sapeva niente. Appena me ne sono accorto gliel'ha fatto togliere. Il ragazzo è forte, ha carattere e si difende da solo. Ho fatto venire anche Zanetti a sentire, serve anche uno della società perché io non vado a rovinare il rapporto dei calciatori per una mia reazione. Se avesse insistito a mantenere quella posizione sarebbe diventato tutto scomodo. Invece si è scusato prima con me, poi con i compagni di squadra. Gli altri guardano la mia reazione in confronto all'episodio, per questo bisogna dosare tutto ma è stato tutto più facile dopo la sua risposta".

Per pochi istanti non si è incrociato in zona mista con Totti. Ecco la sua verità sull'addio al calcio del capitano e quella volta che lasciò Trigoria infuriato. "Mi faceva piacere salutarlo. Dite cose che non sono corrette, che io l'ho fatto smettere. Io non l'ho fatto smettere, la società che sarei andato via lo sapeva da una stagione, lui poteva continuare invece ha smesso. Poi non è vero che ho mandato via Totti da Trigoria, gli ho detto solo che non avrebbe fatto parte della panchina quel giorno. Siccome è importante non potevo dirglielo durante la riunione. Questo episodio è avvenuto con Scala, Andreazzoli e il team manager, hanno sentito tutti quello che gli ho detto. Siamo andati in sala riunioni, quello che gli ho detto è che per la sua reazione non sarebbe andato in panchina. Lui ha preso e se n'è andato. Siccome tutti dicono che l'ho fatto smettere e che l'ho mandato via da Trigoria, questa è la verità e c'erano i testimoni".

Una battuta sulla sfida di Sant'Ambrogio con la Juve. "Se si batte la Juventus? Se si fa più gol di loro e se si riesce ad essere quella squadra matura che fa le scelte giuste".

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