"Rafinha non deve essere amareggiato per aver sbagliato il gol, magari per il tiro che ha fatto. La squadra in generale, compreso lui, ha fatto delle prestazioni e creato occasioni. Bisogna più esigenti nella finalizzazione. Non c'è nessun coniglio da tirar fuori dal cilindro, le possibilità le abbiamo create. Poi non abbiamo fatto gol, ma non è distante il passo. Però non abbiamo vinto ed è chiaro che ora ci si gioca molto in tutte le gare".
Sei più tranquillo a tre o quattro in difesa?
"Sono tranquillo in entrambe le maniere, io devo lavorare per far sì che invece di 3-4 occasioni se ne creino 5-6. In difesa l'avevamo già fatto, a volte con entrambi i terzini molto aperti. Mi sembra sia poi fondamentale non tanto la composizione della difesa, ma ciò che determina per il resto della squadra la composizione. Se parto a tre, al di là di lasciare più liberi i "braccetti" di entrare, però poi ho gente da subito più vicina all'area".
A Bergamo l'Inter ha faticato di più nel gioco, nelle uscite e davanti alla porta. Cosa è mancato?"E' mancato avere una consistenza fisica da oppore all'Atalanta. Dovevamo rendergli la vita più dura nell'uno contro uno. Se loro sono aggressivi e io riesco a tenere botta mi prendo più punizioni. Se mi porti via la palla senza fare fallo è segno che non ho lottato fino in fondo. Se me ne fischiano solo dieci è segno che ho lottato poco, perché quello è l'elemento fondamentale. E poi dopo il recupero palla, il fatto di non buttarla in fallo laterale, ma di metterla dove la devo mettere. Invece nel riconquistare si è interrotto l'azione ma non si è avviata bene la nostra. Poi a volte la devi spazzare e prendere campo, come nel rugby, però quando la tiro verso i miei magari la pulisco e poi vado a far male. Questo passaggio mi garba poco".".
Che momento sta attraversando ora l'Inter?"E' un momento in cui sappiamo cosa fare e dove andare. Leggiamo i numeri in modo positivo".
Karamoh un'arma in più. Come mai a Bergamo è entrato tardi?"E' vero, potevo metterlo un po' prima. E' un bravo ragazzo ci potrà servire".
La Roma con la Champions può perdere qualcosa?"La Roma è quella che ha il calendario pià abbordabile, almeno guardando la classifica. Dai miei mi aspetto un passo avanti nel carattere. La vittoria contro il Barça gli ha dato grande consapevolezza, ha alzato l'asticella. Dobbiamo tutti ringraziare la Roma".
Candreva come sta?
"Va visto oggi ma già ieri ha fatto il possesso palla, è stato dentro l'allenamento".
Riallacciandoci alle gare che mancano, guarderà anche chi la precede in classifica?
"Le guardo anche perché una di queste tre rimane fuori dalla zona Champions. Poi può darsi che il Milan rientri, si guarda tutto quello che c'è intorno, perché se non sei attento ti può arrivare la tranvata difficile da reggere. Si guarda tutto, ma ormai è pericoloso fare un'analisi citando gli altri".
Cosa le dà in più il 3-4-2-1?
"In più mi dà il fatto che domani giocando contro un 3-5-1-1 troviamo nella fascia centrale otto calciatori e da lì devi passare. Sbrogliare quella matassa non è facile per cui bisogna non dargli la possibilità di essere in superiorità numerica lì e ci palleggiano. Allo stesso tempo hanno Sau, che è una punta messa qualche metro più dietro e fa un grande lavoro attorno a Pavoletti. Quando buttano la palla dietro la linea difensiva arrivano con i due attaccanti e due centrocampisti e si prende gol come a Cagliari all'andata. Allo stesso tempo bisogna rompere il fortino difensivo a tre che hanno. La difesa a quattro si può rifare ma bisogna lasciar andare i terzini e hanno tanti metri da fare quando tornano indietro a fare il terzo centrale e ci sono situazioni pericolose. Ma si può giocare in entrambi i modi, è l'equilibrio che fa la differenza".