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Inter, Spalletti: "Icardi? Decisione dolorosa ma condivisa. Non convocato? E' lui che non è voluto venire"

Il tecnico nerazzurro alla vigilia del match di Europa League col Rapid Vienna: "Le cose che gli girano attorno disturbano lui e la squadra"

13 Feb 2019 - 19:17

Tutto oggi passa in secondo piano. L'Europa League e il Rapid Vienna, sicuramente. E persino le polemiche post-Parma e il conseguente chiarimento con Marotta. Oggi tiene banco il caso Icardi, che comunque alla querelle successiva alla sfida del Tardini si lega. Ma per Spalletti, che con l'ad Marotta ha già parlato e con lui ha definito la linea societaria, va da sè che c'è un solo argomento da affrontare, o quasi, alla vigilia del match con il Rapid. La fascia tolta a Icardi e la sua assenza dai convocati per la trasferta austriaca monopolizzano chiaramente l'attenzione.

Mister, ci spiega la decisione di togliere la fascia a Icardi e la sua assenza tra i convocati?
"La decisione di togliere la fascia a Icardi è stata difficile, molto dolorosa perché sappiamo quale sia il suo valore ma è stata assolutamente condivisa" ha dichiarato il tecnico nerazzurro. "L'abbiamo presa per il bene dell'Inter. La mancata convocazione? No, è lui che non è voluto venire qui con noi: era convocato ma ha deciso di restare a casa, dopo pranzo ci ha comunicato che non voleva aggregarsi alla squadra. Una presa di posizione, anche questa, che si affronterà nei prossimi giorni. Io so quanto vale, so che è forte, per me la gestione tecnica non cambia. Ora Icardi non ci sarà ma al suo posto ne abbiamo uno come Lautaro altrettanto forte. Lo ha dimostrato e ci aspettiamo tanto da lui".

Ma lei come ha visto Icardi?
"Gli è dispiaciuto, ovviamente, ci è rimasto male ma anche per noi, lo ripeto, è stato difficile prendere questa decisione e andargliela a comunicare. Ma ci sono situazioni da mettere a posto e l'ho detto dopo Parma, quello che è successo lo conferma: ero stato frainteso, non volevo invadere il campo dei direttori, oggi è la dimostrazione che le cose andavano e vanno sistemate. Ma se c'è qualcuno che pensa ad altro che al risultato di domani sera, ha sbagliato posto dove trovarsi. La decisione - ha ribadito e puntualizzato Spalletti - è stata presa al momento opportuno, anche ragionata bene seppur molto sofferta. Le cose che gli girano intorno disturbano lui e la squadra di cui era capitano. Mettono in imbarazzo tutto l'ambiente. Ora però dobbiamo mettere tutte le attenzioni sulla partita col Rapid".

Mister, parliamo del campo. C'è una squadra italiana che paragonerebbe come gioco al Rapid Vienna?
"A livello tattico moltissime, il 4-2-3-1 che usano è molto diffuso in Italia. Loro sono anche molto ordinati a sistemarlo in campo, il fatto che su questo campo non abbiano mai preso gol dipende dalla chiarezza del modo di giocare che hanno nel sistema di gioco. Il Rapid è una squadra molto attenta che sa benissimo quello che vuole, quello che è l'obiettivo da raggiungere, una squadra che ha carattere altrimenti non avrebbe vinto in casa dello Spartak Mosca, campo che conosco molto bene. Hanno passato il turno in un girone difficilissimo. Dobbiamo avere un comportamento assolutamente mirato a quella che è l'intenzione di vincere la partita".

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