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Si sono rivisti gli stessi difetti dello scorso anno, con due differenze: mancanza di tranquillità causa mercato e la reazione di Inzaghi coi cambi
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Quando conquisti i tre punti al 95', come è successo ieri all'Inter, è sottilissima la linea che divide i pareri degli osservatori: vittoria arrivata con cuore e volontà o un pareggio pericoloso evitato solo all'ultimo secondo? Nel caso dei nerazzurri c'è un po' di tutto questo perché è vero che, soprattutto con l'ingresso di Dzeko, Inzaghi ha alzato il baricentro della squadra che negli ultimi venti minuti ha sostanzialmente messo sotto il Lecce guadagnandosi con merito il successo. D'altro canto, visto il vantaggio dopo appena 80 secondi, è innegabile che l'Inter abbia fatto rivedere qualcosa a cui tifosi interisti avevano un po' fatto l'abitudine la scorsa stagione: messo in discesa il match, calano tensione e adrenalina favorendo il ritorno degli avversari, costringendo poi a uno sforzo supplementare per portare a casa il risultato.
Alla prima partita ufficiale della stagione sarebbe ingeneroso bollare la nuova Inter come "quella vecchia, con Lukaku e senza Perisic", è pur sempre calcio d'agosto, con il calciomercato ancora aperto (basti pensare alle parole di Inzaghi dopo il match...), equilibri da trovare e il proverbiale caldo. Eppure le tante occasioni sprecate, il calo di tensione dopo il vantaggio, il gol preso in una delle pochissime occasioni vere lasciate agli avversari e il forcing finale sono eco della stagione chiusa tre mesi fa.
Due cose sono cambiate, la prima delle quali potrà risolversi solo tra due settimane: è possibile che il gruppo risenta di una sorta di instabilità di fondo dovuta alla situazione economica societaria. Non sapere se effettivamente l'undici titolare del 13 agosto sarà lo stesso del primo settembre non aiuta i calciatori, che non a caso in più riprese - e attraverso diverse bocche, da Dimarco a Bastoni ad Handanovic - hanno sottolineato come sia fondamentale che il nocciolo del gruppo resti questo. Per dirla alla Inzaghi: "Sostituto di Ranocchia e poi mercato chiuso".
Il secondo aspetto riguarda proprio il tecnico nerazzurro che l'anno scorso, all'interno di un'annata positiva, aveva ricevuto qualche critica per alcune scelte di formazione oltre a un certo ritardo nei cambi. A Lecce invece il 4-2-4 con cui ha affrontato il forcing finale è stato figlio del 3-4-1-2 ma con Dzeko trequartista, differenza non da poco, schierato a mezz'ora dalla fine: da quel momento l'Inter ha cambiato marcia creando occasioni a ripetizione fino al gol di Dumfries, subentrato a un positivo Dumfries per sprigionare la sua freschezza con i pugliesi ormai stremati, al 95'. Che regala serenità all'ambiente, la stessa che giocatori e staff tecnico ora chiedono ai vertici societari.