Il turnover contro il Verona non si è fatto sentire: la tattica del tecnico continua a pagare
di Stefano FioreStorie di titolari e di "co-titolari", come il presidente Giuseppe Marotta ha definito i giocatori della rosa dell'Inter che trovano meno minutaggio. La partita di Verona ha lasciato in eredità tante belle risposte a Simone Inzaghi che, d'altronde, opera così da inizio stagione: turnover scientifico e mirato, sia quando è costretto dagli infortuni sia quando decide lucidamente di non fare differenze tra Serie A e Champions League dosando forze e motivazioni. Di ritorno dalla sosta, in un match delicato visto che si inseriva in una giornata che propone anche Milan-Juventus e Napoli-Roma con l'occasione di prendere punti su più rivali, ha tirato dritto scegliendo Carlos Augusto, appena tornato dall'infortunio, e Bisseck per motivi di rotazioni e Asllani-Correa per gli infortuni di Calhanoglu e Lautaro Martinez. Togliendo Sommer e la questione fascia destra, dove Darmian e Dumfries (al momento comunque più in forma) se la giocano quasi sempre 50-50, sono quattro "co-titolari" su nove: arrotondando, parliamo di metà squadra.
Difficoltà aumentate dopo pochi minuti, quando l'infortunio di Acerbi ha fatto alzare dalla panchina de Vrij, un altro che chiamare riserva è quasi un insulto: l'olandese sta disputando un ottimo inizio di stagione, in scia al rendimento dell'annata scorsa, quando era tornato ai suoi livelli dopo che nel 2022 qualcuno aveva storto al naso all'annuncio del rinnovo fino al 2026.
L'alchimista, o cuoco come va per la maggiore sui social, Inzaghi ha continuato a mescolare le carte dando giusto riposo ai vari Bastoni, Barella e Thuram in vista del match di Champions League contro il Lipsia, dove andranno valutate le condizioni sia di Acerbi che di Lautaro Martinez, oltre che di Calhanoglu.
Tutti sulla corda, dunque, tranne uno, che uno sfizio bisogna concederlo anche a chi riesce a dosare con precisioni gli ingredienti: altri novanta minuti per Henrikh Mkhitaryan, un vero intoccabile per Inzaghi. In campionato l'armeno ha completato tutta la partita 8 volte su 13 (e negli altri 5 casi non è andato sotto i 56') mentre in Champions la media/minuti è molto più bassa: 44 minuti e spiccioli a match, chissà che non sia proprio lui a riposare martedì...