L'ex presidente nerazzurro: "Cito tre giocatori: Barella, Dimarco e Lautaro. Inzaghi non si accontenta mai, la squadra è piacevolissima da vedere"
Anche Massimo Moratti, da ex presidente e supertifoso dell'Inter, si prepara al ventesimo scudetto nerazzurro, quello della seconda stella: "Arriverà nel derby? Basta che arrivi, non mi farei il complesso di conquistarlo proprio contro il Milan". Anche se "nel 2021/22 lo scudetto dei rossoneri fu un regalo dell'Inter, ne sono convinto". Moratti continua: "Un campionato da 10 quello dell'Inter, piacevolissima da vedere, il bel gioco è la sua caratteristica principale, e che a volte mi ricorda quella di Helenio Herrera". Moratti, 16 trofei vinti con l'Inter, fa i complimenti anche a Steven Zhang: "Per un tifoso sarebbe assurdo criticarlo: ha avuto ottimi risultati e a livello internazionale ha tenuto la squadra in alto come prestigio. Il futuro? Non ho informazioni".
Moratti, intervistato dal Corriere della Sera, parla dei protagonisti interisti: "Ne indico tre: Barella, Dimarco e Lautaro. Il primo perché ha avuto una crescita fantastica nel controllo del gioco e dei tempi, il secondo rappresenta il senso di appartenenza e volontà, il terzo è la classe e il senso del gol. Forse lo si può accostare a Milito".
E poi c'è il direttore d'orchestra: "Inzaghi ha una qualità importante: non si accontenta mai, è pignolo per cercare le migliori soluzioni per la squadra. Mi ha sorpreso per come ha valorizzato il gruppo e ha dato le giuste motivazioni".