L'arbitro poteva decidere diversamente, ma evidentemente non ha riscontrato problemi. Ma i tifosi hanno protestato
È stato il derby più scuro di sempre. Non per il gioco, ma a livello cromatico. Maglie talmente scure e simili che tifosi allo stadio, spettatori e telecronisti non hanno potuto far a meno di constatare: c'era confusione. Come hanno raccolto i bordocampisti di Premium Sport, lo stesso Montella a bordocampo dopo pochi minuti si era lamentato: "Non si capisce molto". La maglia rossonera, quest'anno, infatti, è completamente nera sul retro, mentre il rosso è particolarmente scuro. Idem per l'Inter, che ha sì i numeri gialli ma ha le spalle interamente nere (come da modello Nike diffuso in tutto il mondo in questa stagione), con un blu molto... notte. Risultato? Una confusione cromatica poco felice.
Come spiegato dall'ex arbitro Cesari a Premium Sport "la poca differenza cromatica avrebbe potuto causare problemi seri all'arbitro, soprattutto nella valutazione di episodi in area di rigore". Ma evidentemente Tagliavento non ha avuto problemi. La decisione sull'abbigliamento delle due squadre è da imputare in prima battuta alle squadre stesse (come spieghiamo sotto, da regolamento), che hanno adottato l'accorgimento di far scendere in campo l'Inter con calzoncini e calzettoni bianchi. Ma la decisione finale spetta sempre all'arbitro che, evidentemente, non ha avuto alcuna percezione negativa durante il match e quindi non ha chiesto che una delle due squadre cambiasse divisa.
Da regolamento è proprio il direttore di gara ad intervenire, anche in caso di "particolari condizioni climatiche e o di luce". Ed in effetti, anche dallo stadio, risultavano in tutto e per tutto simili anche le schiene dei giocatori, con il Milan che indossa maglie con numeri d'oro e l'Inter gialli.
Negli ultimi anni, anzi praticamente sempre al di là di qualche derby amichevole in tournée o di quello di Champions del 2005 in cui l'Inter scendeva in campo in Europa con una maglia grigia a strisce orizzontali in ricordo della Coppa Uefa '98, Inter e Milan sono sempre scese in campo sfidandosi a San Siro indossando le rispettive prime maglie (anche perché solitamente il Milan aveva nella propria prima divisa calzoncini bianchi).
Abbiamo avuto modo di contattare Nike, sponsor tecnico dell'Inter, che ci ha spiegato che "non è colpa di nessuno. I modelli delle maglie dei grandi marchi vengono studiati e concordati coi club con larghissimo anticipo. Negli scorsi anni l'Inter aveva una maglia addirittura più scura rispetto a quella di quest'anno, quasi integralmente nera. È stata privilegiata, come sempre nei derby, la tradizione: e anche se quest'anno le maglie si assomigliano, si è scelto di giocare con le prime maglie".
Prima dell'inizio della stagione le società hanno comunicato alla Lega, attraverso un'apposita scheda, i colori ufficiali delle divise da gioco: la prima, per le partite in casa, la seconda e la terza per quelle in trasferta, con colori notevolmente diversi e in contrasto con quelli della prima.
Chi gioca in casa indossa la prima maglia, mentre chi è ospite ha l'obbligo di sostituire la propria prima divisa nel caso i colori siano confondibili con quella degli avversari. Come riporta il regolamento "è tassativo che le divise dovranno essere non confondibili nella loro integralità e, pertanto, all'occorrenza, la Società ospitata sarà tenuta a sostituire anche i calzoncini e i calzettoni".
Ma quando si decide se la squadra in trasferta deve indossare la seconda divisa? Prima del turno di campionato le società sono tenute a comunicare alla Lega e alla società avversaria il Kit Gara che intendono indossare nella partita successiva. Questo avviene attraverso una Scheda Kit Gara che viene compilata, in ogni sua parte, con la precisa indicazione della maglia, del pantaloncino e dei calzettoni che s'intende utilizzare (sia per i calciatori sia per i portieri). Tale scheda viene comunicata via mail, sia alla Lega sia alla società avversaria, entro e non oltre le ore 12.00 del martedì precedente alla gara.
Dopo questa comunicazione la Commissione Arbitri Nazionale Serie A, ricevute dalla Lega le Schede Kit Gara, comunica alle società le modifiche opportune in caso di colori confondibili. Poi la Lega dà il via libera definitivo. E nel caso del derby era stato deciso: Inter con calzoncini e calzettoni bianchi. In ogni caso, al di là della normale procedura, spetta esclusivamente all'arbitro la decisione finale sull'eventuale confondibilità dei colori delle due squadre in campo. In tal caso il direttore di gara può chiedere alla squadra di casa (domenica era in casa il Milan) di indossare altri colori.
Il fatto è che la squadra di casa, il Milan, posto che l'arbitro avesse ravvisato una confondibilità, avrebbe dunque dovuto indossare una maglia bianca. Ma ciò avrebbe cozzato con i calzoncini e i calzettoni bianchi indossati dall'Inter. Il regolamento prevede infatti che in caso di perfetta alternanza di colori (esempio: maglia rossa-calzoncino bianco contro maglia bianca-calzoncino rosso), è bene che una squadra vesta interamente un colore e l'altra quello opposto. In buona sostanza, in caso di cambio in corsa, il Milan avrebbe dovuto vestirsi tutto di bianco, cambiando l'intero kit gara. Mentre l'Inter avrebbe dovuto indossare calzoncini e calzettoni scuri.