I Blues non si arrendono e ricorrono contro la decisione del tribunale arbitrale
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Il Chelsea non si arrende e prosegue la battaglia legale contro Antonio Conte. Dopo la sentenza che a maggio ha condannato i Blues a versare come risarcimento circa 11 milioni di euro al tecnico salentino per l'esonero del 2018, il club inglese avrebbe presentato ricorso al Tribunale del lavoro di Londra, continuando a sostenere che il licenziamento sia avvenuto per giusta causa. Lo riporta il 'Daily Mail'.
Nel luglio 2018, il Chelsea aveva motivato le ragioni dell’esonero "per giusta causa" e aveva sospeso il pagamento dello stipendio. Le ragioni sostenute dai Blues avevano riguardato l’addio di Diego Costa dopo un sms inviato da Conte al centravanti spagnolo nell’estate 2017 e una serie di presunte infrazioni commesse dall'attuale allenatore dell'Inter come qualche ritardo — questione di una manciata di minuti — alle conferenza stampa, la mancata presenza in alcuni eventi e persino aver parcheggiato l’auto al centro tecnico di Cobham in spazi riservati ad altri dipendenti. Il il tribunale arbitrale aveva preso atto del dossier e aveva dato ragione all'allenatore, costringendo il club londinese a versargli per intero un anno di stipendio,
Decisione che, a distanza di qualche mese, è stata impugnata dai Blues. Conte, ovviamente non presente in quanto impegnato alla Pinetina con l’Inter in vista della prima partita di campionato contro il Lecce, è stato rappresentato dall’avvocato Phil Bonner, dello studio legale Centrefield con sede a Manchester, mentre in vece del Chelsea c’era il Northridge Law, con l’avvocato Richard Berry a presenziare.