Logo SportMediaset
In evidenza

Seguici anche su

IL GRANDE EX

Rummenigge: "Volevo l'Inter in finale. Per salvare il calcio serve il salary cap"

Il centravanti tedesco è dirigente dei bavaresi e grande ex dei nerazzurri: "Non sono molto felice. L’idea che una delle due debba uscire non mi piace"

15 Mar 2025 - 12:50

Un grande doppio ex. Karl-Heinz Rummenigge è una bandiera del Bayern Monaco ma nei suoi anni in Italia ha lasciato grandi ricordi anche nei tifosi dell'Inter, nonostante non abbia alzato trofei. Oggi Kalle è uno dei membri del consiglio direttivo dei bavaresi ma il nerazzurro gli è rimasto nel cuore. Ed è per questo che ha parlato del quarto di finale in arrivo che vedrà fronteggiare le squadre del suo passato: "Non sono molto felice. L’idea che una delle due debba uscire non mi piace: preferivo sfidare l’Inter in finale". Bayern-Inter è già stato l'atto conclusivo di una Champions, quella del 2010 vinta dai nerazzurri giocata a Madrid. Quest'anno invece la finale sarà proprio a Monaco di Baviera: "Sogniamo di tornare a giocarla, dopo aver perso nel 2012 col Chelsea ai rigori. Da dirigente è stata la sconfitta più pesante".

SULLA NUOVA CHAMPIONS

Kalle poi, nel corso dell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, analizza il momento dell'Inter, in corsa per il Triplete con una serratissima lotta scudetto: "Essere impegnati su tutti i fronti non è uno svantaggio, perché ti aiuta a tenere sempre alto il ritmo e la concentrazione. Quando qui c’era Guardiola avevamo 20 punti sulla seconda e siamo usciti in semifinale con il Real. Il Bayern adesso si è permesso di perdere in casa col Bochum e non deve succedere". Poi Rummenigge si concentra sul nuovo format della Champions che, al momento, sembrerebbe aver messo in pausa il progetto Superlega: "Nel 2020 suggerii alla Uefa di andare oltre la fase a gruppi, che stava diventando noiosa. La classifica unica è la cosa più bella che abbia mai visto: la situazione all’ultima giornata cambiava minuto per minuto. Quanto alla Superlega, era morta e sepolta subito, con l’uscita delle inglesi e delle italiane: sono rimaste le due spagnole, che se vogliono possono giocare il Clasico ogni domenica…". 

SUL MERCATO

Rummenigge non si è tirato indietro nemmeno difronte ai temi di calciomercato. In primis il presunto interesse del Bayern Monaco per Calhanoglu che, durante il mercato estivo dell'anno scorso, sembrava molto vicino ai bavaresi: "Non è vero che l’estate scorsa lo abbiamo cercato. E al 100% in quel settore non pescheremo nulla: abbiamo Kimmich che ha prolungato, Pavlovic, Palinha, Goretzka, Laimer, Guerrero". Kalle invece non si nasconde quando il discorso passa su Florian Wirtz, stellina del Leverkusen e della nazionale tedesca: "Sarebbe un grande colpo per noi riuscire a convincere Wirtz e il Bayer. Lui e Musiala sono l’immagine del calcio tedesco e la nostra filosofia è sempre stata quella di portare i migliori tedeschi al Bayern"

TEMA SALARY CUP

Rummenigge, da sempre, è uno degli addetti ai lavori più critici nei confronti delle lamentele dei calciatori per le troppe partite in calendario. Secondo Kalle la colpa di questa situazione sarebbe in gran parte proprio dei giocatori: "Si sono messi in trappola da soli, chiedendo sempre più soldi. Quei soldi, in un modo o in un altro devono essere guadagnati dalle società, facendo più partite, che sono richieste dal mercato tv. Ma se ogni anno i giocatori chiedono più salari e gli agenti chiedono soldi anche per fare ogni tanto due chiacchiere, quale società è ancora in grado di guadagnare?". Un problema a cui il dirigente bavarese avrebbe anche trovato una soluzione: "La chiave è il salary cap, il tetto salariale. Tutte le parti si devono trovare attorno a un tavolo: Uefa, Fifa, Leghe, giocatori, agenti. Bisogna discutere senza emotività e cercare una soluzione che venga accettata da tutti. Ho vissuto il caso Bosman e altri casi legali e so che gli agenti corrono subito a fare causa: questo va evitato". 

ITALIA-GERMANIA

Oltre a Inter-Bayern, Rummenigge ha parlato anche della sfida in arrivo tra Italia-Germania, quarti di finale di Nations League, e della pessima tradizione dei tedeschi contro gli azzurri: "Vedendo l’ultimo Europeo forse siete un po' meno la nostra bestia nera: l’Italia si è dimostrata meno stabile della Germania, forse perché noi giocavamo in casa. Ma le due partite saranno molto aperte". Poi un ricordo sullo storico 4-3: "Avevo 14 anni, ma al fischio d’inizio ero già a letto. Poi mio padre mi ha svegliato, perché era una partita storica: alla fine eravamo tristi, ma è stata una delle notti più belle del calcio mondiale". 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri