Il patron svela il piano per salvare l'impero e l'Inter trema
Il gruppo Suning è in crisi e l'Inter trema. Dalla Cina il patron Zhang Jindong ha annunciato in un videomessaggio il nuovo piano per salvare l'impero: "Dobbiamo essere concentrati sul nostro campo di battaglia principale, iniziare a ridurre, ridisegnare la linea di battaglia. Ci concentreremo risolutamente sul settore della vendita al dettaglio, dovremo chiudere e ridurre le nostre attività irrilevanti per l’industria della vendita al dettaglio senza esitazione".
"Nel quarto decennio, il gruppo Suning sta scaricando il suo peso e intraprendendo la battaglia con il peso leggero. Ma allo stesso tempo, non c'e' spazio per la manovra - recita il videomessaggio - Dovremmo concentrarci sul canale principale e sul campo di battaglia principale da cima a fondo, sottrarre e ridurre il fronte. Dovremmo concentrarci fermamente sullo sviluppo dell'industria di commercio al dettaglio.
Se non siete nel campo di battaglia dei proprietari di negozi, dovete chiudere ciò che dovrebbe essere chiuso e abbattere ciò che dovrebbe essere tagliato. Come dicono i giovani (linguaggio per i ragazzi appassionati in videogioco), quando la strada centrale apre un gruppo, non è necessario separare le rotte. Solo quando sapremo concentrare la nostra potenza di fuoco e intensificare la nostra offensiva potremo raggiungere una svolta nel campo di battaglia centrale".
Fonti vicine al gruppo, però, fanno sapere che il riferimento di Zhang Jindong, nel discorso ai dipendenti che segue il Capodanno, non sarebbe agli investimenti esteri, ma alle sole attività "domestiche" sul territorio cinese.
L'Inter, già in vendità da mesi, sarebbe proprio una di quella attività irrilevanti e Zhang è stato chiaro: stop agli investimenti. Diktat che i nerazzurri hanno già avuto nell'ultima sessione di mercato e ora, con queste parole, la situazione inizia ad essere ancora più preoccupante. Suning, ora, è davanti a un bivio e la cessione sembra l'unica via percorribile anche se il fondo Bc Partner offre meno di un miliardo di euro. Altrimenti richiedere un nuovo prestito da 150-200 milioni per pagare i debiti scaduti del 2020 entro il 31 marzo, tempo limite, e ottenere il via libera dall’Uefa per la partecipazione alle prossime coppe europee.