Brozovic fa il leader, Handanovic tre volte decisivo e Candreva maratoneta
HANDANOVIC 7 – Prende un gol prima ancora di aver toccato un pallone, poi prende le misure e ricomincia a dirigere il reparto arretrato con l‘autorevolezza che tutti gli riconoscono. Un portiere-capitano ha anche questo compito e nessuno può metterlo in dubbio. Da dimenticare solo un errore in disimpegno nel secondo tempo, ma al 78’ fa una cosa da Handanovic, dicendo no a Son. Le sue prodezze ai rigori contro Eriksen e Skipp regalano poi la vittoria all’Inter.
D’AMBROSIO 6,5– Con umiltà e dedizione accetta lo spostamento sulla linea dei suoi centrali. Ha l’intelligenza di capire che lì può trovare più spazio: con la partenza di Miranda e l’infortunio di Godin, il primo mese di campionato rischia di essere roba sua. Qualche incertezza iniziale, poi prende le misure agli avversari diretti.
DE VRIJ 6,5 – In qualità di direttore della fase difensiva, si espone poco agli uno contro uno ed è proprio questo il suo volto migliore. Il gol preso in apertura gli può essere parzialmente addebitato, nel senso che forse poteva ispirare scelte di altro tipo da parte dei compagni di reparto, però non sarebbe cambiato molto.
(84’ RANOCCHIA sv)
SKRINIAR 5,5 – Sta palesemente soffrendo una fase di intensi lavori atletici. Una conseguenza normale del cambio di metodo e della stazza fisica. Certo al massimo della forma non avrebbe lasciato tutto quello spazio a Lucas Moura sull’azione dell’1-0, ma è ovvio che su uno così bisogna sempre pensare a occhi chiusi, anche lasciandogli il tempo di arrivare alla pari con i più piccoletti dal punto di vista della corsa.
(74’ PIROLA 6) - Senza complessi e con una sicurezza sorprendente, entra facilmente nel sistema difensivo e mette subito sul tavolo una giocata tutt’altro che semplice).
CANDREVA 7 – Un vero maratoneta. Non lo si vede mai in una posizione “non attiva”. Sempre in movimento, pronto a ricevere palla o a sottrarla all’avversario. Ha capito perfettamente che a differenza di alcuni compagni può scrivere pagini importanti nella stagione nerazzurra e si sta giocando con serietà e dedizione una possibilità che l’anno scorso temeva di aver perso per sempre. Dopo 70 minuti di gioco ha ancora il fiato per una chiusura difensiva in diagonale da urlo.
(84’ AGOUME’ sv)
GAGLIARDINI 6 – Ha assimilato alla perfezione quello che Conte gli chiede nella pase di possesso palla. Quando la palla è tra i piedi di Brozovic o Sensi, deve andare ad attaccare qualunque spazio utile tra le linee avversarie. Un compito che svolge con intelligenza e arguzia. Nella fase di non possesso gli manca ancora quella brillantezza che potrebbe aiutarlo a recuperare molti palloni in più. Proprio per questo probabilmente la sua partita si conclude con l’intervallo.
(46’ BARELLA 6,5 – Condizionato da una botta al collo del piede presa quasi subito dopo il suo ingresso in campo, comunque dimostra di aver capito quello che gli viene chiesto dall’allenatore, il tuto applicato con quella verve e quella vitalità che contraddistinguono il giovane azzurro fin dagli esordi. A volte anche un po’ ai limiti).
BROZOVIC 7,5 – Scatena dopo pochi minuti il suo animus pugnandi e le sue doti di leadership. Mostra ai compagni la via del coraggio, andando da solo all’assalto dei possessi palla avversari. Le sue scosse hanno l’effetto di una sveglia collettiva, lo splendido tiro che centra il palo al 27’ del primo tempo è l’inizio di un ottimo momento nerazzurro.
(84’ JOAO MARIO sv).
SENSI 7 – Nelle precedenti amichevoli è stato l’elettricista che ha acceso la luce in mezzo al campo. Contro il Tottenham ha sofferto un po’ la presenza fisica dei centrocampisti avversari e un po’ il peso del lavoro fatto fino a oggi, ma l’azione che ha portato all’1-1, con l’inserimento da dietro e la freddezza assoluta della conclusione finita in fondo alla rete, è qualcosa che solo i giocatori da un certo livello in più possono permettersi. E quando ha una palla tra i piedi negli spazi stretti bisogna essere almeno in tre per sottrargliela.
(84’ BORJA VALERO sv)
DALBERT 6,5 – Tornando dal Brasile dopo le vacanze ha lasciato là il suo pesante bagaglio di sbadataggine e approssimazione (se si eccettua il passaggio forzato che ha dato il via all’azione del vantaggio inglese). Non è ancora il giocatore che era stato visto all’opera nel Nizza e acquistato a costo di sacrifici pesanti, ma è una buona alternativa mancina in un modulo che comporta una grande usura per chi gioca sulle corsie esterne. Un recupero da difensore puro all’inizio del secondo tempo dimostra che i tempi delle scelleratezze sono finiti.
(74’ DIMARCO 6,5 – A forza di sentir dire che viene offerto a tutte le squadre di serie A, entra con il piede giusto quasi a voler dire: “Ci sono anch’io”. In passato la Serie A non gli stava larga, magari su di lui si può cominciare a riflettere se non arriva un’alternativa).
PERISIC 6 – Si sta mettendo in testa che se vuole giocarsi qualche possibilità deve farlo da seconda punta. Non che sia il suo ruolo, però sempre meglio che da terzino. Pur non avendo lo spunto breve, prova almeno ad adattare le sue caratteristiche alla situazione.
(74’ PUSCAS 5,5 – Aggregato quasi per caso alla comitiva interista, con un futuro in sospeso tra serie A – lotta salvezza – e serie B, ricorda comunque ai potenziali acquirenti di avere colpi da attaccante vero, purtroppo non supportati dalla forma fisica. Almeno il rigore poteva segnarlo).
ESPOSITO 6,5 – Diventerà un giocatore di livello e su questo nessuno ha dubbi. Mezz’ora di emozione gli va concessa, mezz’ora in cui la palla passa poche volte dalle sue parti. Giocare a 17 anni contro i vicecampioni d’Europa giustifica una cera timidezza, ma poi arriva il momento magico: passaggio “no look” da fenomeno per il gol dell’1-1 di Sensi e sono solo applausi.
(46’ POLITANO 5 – In evidente ritardo rispetto ai compagni causa infortunio muscolare dal quale si è appena ripreso. Per caratteristiche tecniche al momento non è facile trovargli una collocazione nel sistema di gioco adottato da Conte. Da punta pura non sembra funzionare. Va rivisto comunque in condizioni un po’ migliori dal punto di vista fisico).
Allenatore CONTE 7 – Continua a dimostrare quanto sia bravo, nella segreta (mica tanto) speranza che a queste sue esibizioni taumaturgiche possa corrispondere qualche concreta dimostrazione di generosità da parte del club. Difesa e centrocampo dopo qualche momento di assestamento dimostrano di essere a buon punto l’attacco è tutto da inventare con Mister X e Mister Y.